3 OTTOBRE
Dalla stazione di Osaka ripartiamo per la nostra ultima destinazione che tocchera' di nuovo Tokyo.
Come al solito intorno a noi Giappi dormienti se la russano per tutto il viaggio
mentre noi stiamo svegli con la speranza di intravedere il monte Fuji che ci era sfuggito all'andata per Kyoto.
Ad un certo punto il movimento ed il vocìo di alcuni Giappi ci distoglie da cio' che stavamo facendo,e quando noto una signora che inzia a fare foto dal finestrino capisco che ci siamo...e' lui!!!! E' Mr Fuji! Finalmete riusciamo a vederlo con il suo solito cappellino di nubi in testa. Anche se visto da lontano mi ha fatto effetto ed ero emozionata !!
Dopo circa due ore di viaggio rieccoci a Tokyo,scendiamo e una
fiumana di gente corre,sale,scende,il caos,il caldo...si,siamo tornati a
Tokyo.....
Asakusa - Senso-Ji [ torna al menu ]
Questa volta alloggeremo nella zona di Asakusa per poter visitare meglio la parte Est.Laciato tutto in hotel raggiungiamo il ponte su cui spicca la fiamma dorata dell'edificio della birra Asahi,da qui prendiamo la stradina che ci condurra' verso Nakamise dori,piena di negozi di souvenir che porta dritti dritti al complesso Senso-ji.
Asakusa - Kappabashi dori [ torna al menu ]
Seguendo i consigli della nostra fedele Lonely planet prendiamo una stradina partendo dal retro del complesso per poter raggiungere Kappabashi dori,la via se cosi' si puo' dire dedicata ai commercianti. I negozi che si susseguono vendono stoviglie,insegne,cartelloni,tende e le famose riproduzioni in cera che si trovano in tutte le vetrine dei ristoranti.Akihabara [ torna al menu ]
Si e' fatto pomeriggio e dopo una breve pausa pranzo prendiamo la metro per raggiungere il famoso quartiere di Akihabara,l'electric town,chiamata cosi' durante la seconda guerra mondiale perche' ospitava un mercato nero di ricambi per radio,mentre negli ultimi decenni e' diventato il quartiere d'eccezione per gli articoli di elettronica a prezzi scontati.Iniziamo a puntare il naso all'insu',gli edifici di tutta la zona si estendono verticalmente su vari piani,infatti il piu' delle volte i negozi non si limitano ad aver l'entrata a piano terra ma spesso bisogna salire sui piani superiori per poter vedere gli altri piani dello stesso negozio se non addirittura avere l'accesso di negozi diversi.
La cosa che mi ha colpito di piu' e' sicuramente l'alta
concentrazione di giovani,non a caso e' il paese dei balocchi per gli
otaku, i nerd Giappi amanti degli anime,manga,giochi di
carte,videogiochi ecc ecc
Ad ogni angolo c'e' qualsiasi tipo di negozio dedicato agli anime ed
ai loro action figure,tanto che sono riuscita ad ultimare le ultime
richieste di souvenir!
Verso sera e' sicuramente tutto piu' caotico,le luci dei neon si accendono e i rumori delle pachinko si fanno sempre piu' forti.
Entriamo anche nell'edificio della Sega per rimanere sbalorditi dalla
quantita' delle sale videogiochi piene di gente,mi sento addirittura
rintontita dal caos!
Non ho mai visto un posto cosi' in vita mia, penso esista solo
qui....non so neanche spiegare quante cose strane e buffe abbiamo
incontrato venendo qui! Abbiamo anche trovato l'introvabile Otamatone
per mio cognato,in pratica e' uno "strumento musicale" a forma di nota
che va suonato tipo pianola potendo regolare la tonalita' da piu' grave a
falsetto con effetti davvero divertenti ( ogni volta che guardo sto video mi piego in due dalle risate).
Akihabara in pillole e' il mondo degli appassionati di videogiochi,c'e' veramente di tutto,abbiamo anche trovato un negozio che vendevano le vecchie consolle per la gioia di Fra. Noi ci siamo stati mezza giornata,ma se siete appassionati del genere almeno una giornata intera dovete starci.
Don Quijote [ torna al menu ]
Ritornando verso Asakusa ho voluto farmi l'ennesimo giro da Don Quijote giusto per sentirmi realizzata! Anche qui non mancano le cose strane da vederePeppe e' un ragazzo simpaticissimo,un vero Pulcinella che ha lasciato tutto per venire a vivere qui ed aprire questa pizzeria,tra l'altro fa delle pizze spettacolari,buonissime,sembra di essere a Napoli veramente anche grazie all'ambiente che ha creato.
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