mercoledì 1 febbraio 2023

🇮🇹 Trieste,Muggia,Udine e Cividale del Friuli

TRIESTE 

Nel Natale 2020 Fra decide di regalarmi un weekend a Trieste in quanto e' una delle zone del Nord Est ancora inesplorate da noi. Peccato avermelo regalato nell'anno della pandemia, infatti abbiamo dovuto spostare piu' volte questa gita che finalmente si e' avverata solo nel 2022!

E' un week end di meta' dicembre dove il freddo fa' da padrone ed il bel tempo purtroppo non e' dalla nostra parte. Carichiamo Fuji ed i pochi bagagli ed in meno di 4 ore e mezza (Trieste sembra vicina ma non lo e' affatto) arriviamo al nostro hotel Miramare ,un bellissimo hotel 4 stelle prenotato con super offerta.
L'hotel affaccia sul mare in una tranquillissima zona ,a 7 chilometri dal centro (raggiungibile anche con i mezzi se non si ha l'auto) e a pochi passi a piedi dal Castello di Miramare.
La colazione e' piu' che super! A buffet e con una vastissima scelta tra prodotti dolci e salati, vista impagabile sul golfo ed inoltre super pet friendly,infatti ci e' stato offerto un piccolo box con all'interno sacchetti,ciotola pieghevole e biscottino per Fuji!
 


 

Castello di Miramare[ torna al menu ]

E' gia' pomeriggio quindi ci incamminiamo subito verso il vicino Castello di Miramare che dista a soli 15 minuti dall'hotel(ci sono comunque dei parcheggi all'esterno vicino all'entrata).
I primi metri si snoderanno lungo una bella e piacevole passeggiata nel parco fino ad arrivare poi al bellissimo castello(la cartina potrete trovarla all'ingresso).
Il Castello, fu voluto nel 1850 dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo per farne la dimora insieme alla consorte Carlotta del Belgio. Affacciato sul mare e con ampi spazi verdi era l’ideale per l’Arciduca, esperto uomo di mare e amante della botanica. In realtà, Miramare non divenne mai il nido d’amore della coppia reale perché Massimiliano venne fucilato in Messico. Carlotta impazzita per la perdita, visse nell’annesso castelletto per qualche anno fino a quando fu trasferita in Belgio. Colpisce lo stile eclettico del palazzo che unisce elementi gotici, rinascimentali e medievali. Al piano terra ci sono gli appartamenti di Carlotta e Massimiliano, rimasti quasi uguali al periodo di costruzione. Al primo piano ci sono gli appartamenti degli ospiti, leggermente modificati quando Amedeo D’Aosta nel 1930 trasformò in sua dimora il Castello. L’immenso parco è oggi uno dei luoghi preferiti dai triestini che lo usano per fare passeggiate, correre, prendere un po’ di sole. Se il tempo lo permette è bello arrivare a Miramare attraverso il lungomare di Barcola che dal centro porta al Castello.









Arriva presto il buio,prendiamo la macchina e raggiungiamo il centro, i parcheggi sono tanti e vicini al centro ma ovviamente per la maggiorparte a pagamento.

Iniziamo a perderci tra le prime vie del centro completamente illuminate a festa, non potevamo scegliere periodo migliore per creare l'atmosfera piu' magica.

Piazza della Borsa [ torna al menu ]

Ci troviamo così in Piazza della Borsa con la bellissima fontana del Nettuno  la statua di D'Annunzio ed intorno tanti mercatini di artigianato.
 

Piazza della Borsa


Statua del Dio Nettuno

C.C.I.A. Camera di Commercio,Industria,Artigianato,Agricoltura

Piazza Unita' D'Italia[ torna al menu ]

Proseguiamo la passeggiata verso il cuore della citta' : Piazza Unita' D'Italia.
Da sinistra verso destra si susseguono Palazzo della Luogotenenza austriaca sede della Prefettura, Palazzo Stratti con il famoso Caffè degli Specchi, Palazzo Modello, sede del Municipio dove Mussolini in occasione della sua visita alla città il 18 settembre 1938 lesse per la prima volta dal balcone le leggi razziali , Palazzo Pitteri (il più antico della piazza) l’albergo in Palazzo Vanoli, e il Palazzo della Regione .
Nella piazza c’è la Fontana dei Quattro Continenti costruita tra il 1751 e il 1754. Le figure sono un’allegoria dei quattro continenti allora conosciuti (Europa, Asia, Africa e America). Il richiamo a figure “straniere” non era gradito a Mussolini quindi nel 1938, in occasione della visita del Duce, la fontana fu rimossa.
 







Molo Audace[ torna al menu ]

Torniamo verso il parcheggio forse perche' un po' complice il freddo siamo veramente stanchi e ovviamente infreddoliti, quindi passiamo davanti alla piazza dove si snoda il Molo Audace che prende il nome dalla prima nave che riuscì ad entrare nel porto di Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. La rosa dei venti in bronzo presente sul molo è stata ottenuta dalla fusione di una nave austriaca affondata dalla Marina Italiana. 
 
Statua Josef Ressel

Borgo Teresiano[ torna al menu ]

Sempre sul lungo mare non si puo' non vedere il Borgo Teresiano con il canale e le barche colorate.
Un quartiere ordinato con al centro il Canal Grande che permetteva di portare le merci dal mare direttamente in città. Il modo migliore per osservare il canale è dal Ponte Rosso, su cui da secoli si svolge un colorato mercatino di frutta, verdura e fiori. Ad incorniciare il panorama c’è la più grande chiesa di Trieste, Sant’Antonio Nuovo. Maria Teresa era una donna molto tollerante e permise la costruzione del Tempio Serbo–Ortodosso di San Spiridione e della Chiesa di San Nicolò, della comunità greco ortodossa. Qui troverete anche la statua di James Joyce, il famoso scrittore irlandese che visse per oltre un decennio in questa città!



San Giusto[ torna al menu ]

Il giorno seguente decidiamo di raggiungere la parte alta per poter visitare la Cattedrale di San Giusto,la chiesa più importante di Trieste. La chiesa è il risultato dell’unione della Chiesa di Santa Maria e di quella dedicata a San Giusto avvenuta negli anni tra il 1302 e il 1320. La lapide sopra la porta ricorda il bombardamento austro-inglese del 1813 contro le truppe napoleoniche che si nascondevano nel vicino Castello. Alcune palle di cannone sono visibili nel muro del campanile, che ingloba anche i resti del propileo di un tempio romano e un’edicola con la statua di S. Giusto. A sinistra della Cattedrale di accede al Battistero e al Museo con il Tesoro che comprende anche “l’alabarda di S. Sergio” portata a Trieste dai reduci della prima Crociata. Accanto alla Cattedrale c’è il Castello di San Giusto, l’altro simbolo di Trieste (1468), voluto dagli imperatori d’Austria come sede per difendere e controllare la città.



Monumento ai caduti di Trieste

Antiche colonne di San Giusto

All'interno dell'entrata al castello

Corso Italia e via Carducci [ torna al menu ]

Il restante tempo lo trascorreremo tra le vie del centro tra Corso Italia e via Carducci che sono fondamentalmente le vie dello shopping, inoltre troveremo ancora i mercatini natalizi che si snodano lungo le vie del centro.




Teatro Romano
 

Buffet triestini e bere un caffe' a Triest​e[ torna al menu ]

Non possiamo andarcene da Trieste non prima di aver testato un'altra "attrattiva" tipica della zona: la cucina Triestina. La secolare influenza austro-ungarica è ben presente tanto che a leggere i menù potreste pensare di essere finiti a Vienna o Praga. Per fortuna il mare permette valide alternative alla cucina di sola carne, patate e verdure tipica della Mitteleuropa. 
Ecco quindi che e' di dovere imbattersi nei tipici Buffet triestini, locali dove a qualunque ora del giorno si può mangiare di tutto, dai bolliti ai dolci. I loro menu alla "caldaia" sono unici. Da quei pignattoni estraggono di tutto: bolliti, prosciutti,cotechino, porzina (carne di maiale) , salsicce e crauti che accompagnano con salsa al cren; e ancora jota, gulasch, knödel con speck o prugne. E poi ci sono i dolci tipici: pinza e putizza (presnitz) e naturalmente anche i dolci più classici.
Qui una piccola lista dei migliori buffet di Trieste → Ristoranti-buffet/cucina-triestina
Noi abbiamo testato il Buffet Marascutti dove abbiamo potuto assaporare delle deliziose pietanze con sugo al gulasch, patate in tecia e come dolce un superbo kaiserschmarrn.




Tra le altre cose da fare non deve mancare l'esperienza di bere un caffe'! Trieste infatti è stato il porto più importante del Mediterraneo e la sua storia è tra le più antiche del bacino. La sua fortuna è iniziata nel XVIII secolo e da subito diventa "porto franco" grazie alla concessione dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo, che sostanzialmente ne ha lanciato il commercio, abbassando i dazi doganali su tante merci rare, come il caffè.
Ordinare un caffe' qui e' talmente importante che e' d'obbligo conoscere anche la lessicalizzazione del procedimento! Qui vi insegnano come ordinare un caffe' → Come-ordinare-un-caffe'
Tra i caffe' piu' famosi e storici troviamo : Caffé Tommaseo, il più antico; Caffé degli specchi in piazza dell’Unità; Caffé Tergesteo e Caffé San Marco, in stile secessione mentre il Caffè Pirona è sempre il posto dove gustare o comprare i dolci tipici, accolti dalla foto di James Joyce che sembra approvare.
 

Museo Revoltella[ torna al menu ]

Il Museo Revoltella si trova nel centro di Trieste a 400 metri dalla Stazione Marittima. Prende il nome dal fondatore, il barone Pasquale Revoltella figura cittadina di spicco, che alla fine dell’Ottocento dona alla città il suo palazzo con tutte le opere d’arte.  
 

Faro della Vittoria [ torna al menu ]

Costruito nel 1923, in pieno fascismo,il faro della Vittoria commemora i marinai italiani caduti durante la Prima Guerra Mondiale ma è evidente, nei simboli e nei materiali usati, anche la celebrazione la vittoria italiana contro l’Impero Austro-Ungarico.

Tram di Opicina[ torna al menu ]

Il Tram di Opicina sferraglia per il centro di Trieste e si arrampica fino all’altezza di 348 metri sulle alture del Carso che sovrastano la città giuliana. Si tratta di una trenovia unica nel suo genere, in funzione a Trieste fin dal 9 settembre 1902, che collega il centro di Trieste ad Opicina, nel Carso triestino.Il consiglio e' di scendere all'altezza dell'Obelisco intitolato a Francesco I d'Austria e fare una bella passeggiata sulla strada Napoleonica. Purtroppo nel 2022 e' ancora chiuso a causa di un incidente avvenuto nel 2016 in cui due convogli si sono scontrati frontalmente.

Risiera di San Sabba[ torna al menu ]

La risiera di San Sabba era uno stabilimento per la pilatura del riso dal 1913 al 1943 , ma dopo l’8 settembre i nazisti lo trasformarono in campo di prigionia per la deportazione e l’eliminazione con le armi o il forno crematorio di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Più di 3.500 persone furono uccise e 8.000 deportate nei campi di sterminio del Nord Europa. La ciminiera e il forno furono fatti saltare dai nazisti nel tentativo di nascondere il loro crimine ma la loro presenza è stata testimoniata dai sopravvissuti.  Dove si trovava il forno oggi c’è una targa metallica. La Risiera oggi è un Museo in cui le sezioni, già nei nomi, ricordano la terribile funzione di questo luogo: la “Cella della morte“, le “micro-celle“, dove le persone venivano stipate come animali, la “Sala delle Croci”. Sui muri restano le scritte sbiadite ma molte testimonianze sono presenti nella “Sala delle Commemorazioni”.

INFO GENERALI[ torna al menu ]

COME ARRIVARE A TRIESTE :  Pianifica-viaggio/Come-arrivare-Trieste
CURIOSITA' E LEGGENDE : Curiosita' e leggende triestine
 

MUGGIA 

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Muggia è una piccola località che si trova a sud di Trieste, nell'ultimo lembo di terra italiano prima di entrare in Slovenia. Dista infatti solo 14 km da Capodistria e 30 km da Pirano.
A Muggia, oltre ad una bella passeggiata sul lungomare e il centro storico, è imperdibile una visita al Castello, risalente al Trecento e dal quale si ammira una bellissima vista su tutta la località! E' attualmente abitato, ma i proprietari aprono le porte durante le giornate FAI. Consigliamo anche la visita al Parco Archeologico di Muggia Vecchia, dove potrete visitare i resti dell'antico borgo, abbandonato nel corso degli anni perché gli abitanti si spostarono verso il mare.










Castello



SITO UFFICIALE : https://www.turismofvg.it/it/muggia

 

UDINE

Piazza della Liberta'[ torna al menu ]

Il terzo giorno lo dedichiamo ad Udine che dista ad un'ora da Trieste.

Parcheggiamo a due passi dal Duomo, o Cattedrale di Santa Maria Annunziata, allestita nel 1236 da colui che all’epoca era Patriarca di Aquileia. Qui troverete un numero incredibile di opere d’arte, tra cui alcune del Tiepolo.

Appena entriamo nel cuore della citta' rimango letteralmente a bocca aperta, sara' l'aria natalizia e le luminarie ma se devo essere sincera non credevo che Udine fosse così bella ! Forse anche fin troppo sottovalutata.
Sicuramente Piazza della Liberta' e' il punto centrale e straordinario con la Loggia e con il Tempietto di San Giovanni, edificata nel 1533 e oggi annessa al Monumento ai Caduti. Proprio accanto si erge la magnifica Torre dell’Orologio, sormontata da due mori che battono le ore. Degno di nota, inoltre, è l’Arco Bollani, che secondo gli studiosi fu realizzato dal Palladio e conduce a una salita che collega lo slargo al Castello di Udine.


Piazza Libertà accoglie anche la bellissima Loggia del Lionello, di stampo gotico e in grado di lasciare a bocca aperta con le sue imponenti colonne e i suoi marmi.


Superando questa meravigliosa piazza veniamo rapiti dalle atmosfere del natale e da alcuni coristi che vanno in giro per la citta' intonando musiche natalizie.
In via Mercatovecchio troviamo il Palazzo di Monte Pieta' con la bellissima cappella di Santa Maria.


Piazza Cristoforo e via Sarpi [ torna al menu ]

Prima di cenare ci perdiamo tra le vie arrivando fino a Piazza Cristoforo dove hanno sede le universita' di Udine e dove si trovano i resti delle mura. Torniamo indietro poi percorrendo via Sarpi costeggiata da numerosi negozi e osterie tra cui le piu' storiche.



Piazza Matteotti[ torna al menu ]

Arriviamo in Piazza Matteotti, altresì detta Piazza San Giacomo. Qui vi sono bar e ristoranti dove assaggerete le specialità della cucina locale; tutt’intorno si sviluppa un suggestivo portico. Al centro dello spiazzo sorge un monumento di grande importanza, la Fontana di Giovanni da Udine. A fianco c’è la Chiesa di San Giacomo, con il primo orologio pubblico della città. Se vi piace lo shopping, ricordate di fare una sosta presso i tanti negozietti disseminati nell’area!


Osterie storiche[ torna al menu ]

Centro geografico di una regione che conta 10 zone DOC e 4 DOCG, per una produzione totale di 80 milioni di bottiglie l’anno, Udine non può infatti mancare di onorare questa tradizione vitivinicola e lo fa egregiamente con numerose osterie storiche che offrono anche le specialità della gastronomia locale. Tra le osterie piu' famose troviamo : Osteria al Marinaio ,Al cappello, Osteria al vecchio stallo, Pieri Mortadele, Ai Barnabiti, Al fagiano, Al canarino, Frasca di citta', Da pozzo , Da Brando, Osteria alla ghiacciaia, Trattoria ai frati. Sui loro tavoli in legno non è raro il gioco della briscola o del tresette e talvolta scappa anche qualche giro di morra, nonostante sia proibita dal 1928. Ma, si sa, le tradizioni son dure a morire...
Le cucine hanno in caldo piatti di fagioli, trippe, polenta, frico o le tradizionali polpette di carne, sempre innaffiate da vini sfusi o in bottiglia e per finire in dolcezza la Gubana che, come nel nostro caso, e' da ammorbidire con una grappa della casa dell'Osteria al Cappello.
Un tempo nelle osterie si serviva solo vino locale che però, a causa della bassa gradazione alcolica, era poco durevole; parassiti e malattie abbassavano ulteriormente la quantità e la qualità, tanto che nell’Ottocento era divenuta prassi comune “tagliare” il vino locale con altro di provenienza foresta, spesso del sud Italia. Di qui l'uso del termine, ancora oggi in voga, “tai di vin”, per indicare all'oste un bicchiere di buon vino. E, come per la morra, anche la tradizione dell’aperitivo in osteria resiste al passare del tempo. 
 
Al cappello

Castello di Udine[ torna al menu ]

L'ultimo giorno veniamo svegliati dai raggi di un bellissimo e caldo sole che finalmente ha cacciato pioggia e nuvole, e ci da' la possibilita' di esplorare il castello di Udine(costruito agli inizi del ‘500 su un antico castrum romano come strumento di difesa,sede dei musei civici, che comprendono una pinacoteca, il Museo archeologico e numismatico, il Museo del Risorgimento, la Galleria dei disegni e delle stampe, il Museo friulano della fotografia), regalandoci una meravigliosa vista sulla citta' dall'alto. Tutto, nello scenario, suggerisce maestosità: lo stesso colle su cui svetta la fortezza è alto quasi 140 metri. Si racconta che l’altura nacque per volere di Attila, che ordinò ai suoi uomini di trasportare la terra negli elmi per celebrare il saccheggio di Aquileia. Da qui si ammira anche il simbolo della città, quell’Angelo dorato che svetta dal campanile dell’antica chiesa di Santa Maria in Castello, la prima pieve di Udine, dove le coppie più romantiche scelgono di sposarsi.



Riscendendo dal castello verso il centro un’altra tappa da inserire è il Palazzo Patriarcale. Il suo valore storico è enorme, poiché vi abitarono i Patriarchi di Aquileia dal 1593 al 1751. All’edificio è unito il Museo Diocesiano, con una pinacoteca e lavori intagliati nel legno. Vedrete anche la biblioteca di Udine, che ospita più di 11.000 volumi antichi.


 
 
 
 

SITI UFFICIALI : https://www.turismofvg.it/it/udine

 

CIVIDALE DEL FRIULI

Castello Canussio[ torna al menu ]

Un'altra meravigliosa scoperta e' stata visitare questo delizioso paesino a soli 17 km da Udine e a pochi km dal confine Sloveno.
E' una vera perla tanto da essere nominata tra i borghi piu' belli d'Italia e dal 2011 Patrimonio Unesco.
Parcheggiamo gratuitamente nei pressi della stazione dove sorge il museo della Grande Guerra, passiamo di fronte al Castello Canussio, utilizzato come abitazione privata e per eventi, e quindi non visitabile liberamente.

Superiamo la chiesetta dei SS Silvestro e Valentino e arriviamo in piazza Paolo Diacono, uno spazio dalla forma insolita e racchiuso all’interno del cuore della città.

Piazza del Mercato[ torna al menu ]

Su questa piazza ha sede il mercato del sabato mattina e per questo motivo, fino al 1898 è stata conosciuta come Piazza del Mercato. Il nome della piazza cambiò durante la ricorrenza dei 110 anni dalla morte dello storico longobardo che durante l’ottavo secolo scrisse l’Historia Langobardorum e che nacque proprio in questa città. Questa piazza era il foro cittadino e in epoca medievale era qui che venivano prese decisioni ordinarie e straordinarie che interessassero la cittadinanza.


Corso Mazzini [ torna al menu ]

Lungo Corso Mazzini intravediamo dei bellissimi affreschi su quello che e' palazzo Levrini Stringher che ospita la “Farmacia Storica”, all’interno della quale si possono vedere alcuni reperti dell’arte farmaceutica operata durante il XIX secolo.

Piazza Duomo[ torna al menu ]

Sfociamo poi in una piazza che ospita il palazzo comunale cittadino con la statua di Caio Giulio Cesare , omaggio del fondatore della città.In quell’epoca l’accesso al palazzo era dal piano superiore e la scala esterna veniva impiegata anche per dare comunicazione di bandi o condanne.

Esattamente davanti al palazzo comunale troviamo il Duomo di Cividale del Friuli, la chiesa di Santa Maria Assunta. In questo spazio era stata costruita la prima chiesa risalente all’VIII secolo che venne però danneggiata da un grosso terremoto durante il XIV secolo.

In Piazza Duomo, troviamo anche il Museo Archeologico Nazionale, importante soprattutto per i rilievi e i cimeli longobardi.

Il Ponte del Diavolo [ torna al menu ]

Sospeso sulle acque verdi e freddissime del Natisone, il Ponte del Diavolo risale al 1442 ed è uno dei simboli di Cividale, testimone anche delle guerre che di qui sono passate, perché è stato distrutto la prima volta nel 1917 e la seconda nel 1945, anche se questa volta con danni minori. È un massiccio ponte di pietra con due grandi arcate: il pilastro centrale poggia su di una roccia naturale e, fino al secolo scorso, ogni estremità era protetta da una torre. Oggi, dall’estremità di sinistra, il borgo di Cividale con le sue casette colorate ammassata una sull’altra si ammira nel suo intero, e si può scendere anche lungo il greto del fiume grazie a una scalinata, oppure fermarsi ad assaporare l’atmosfera dal Belvedere.La leggenda narra che per costruirlo gli abitanti di Cividale abbiano chiesto aiuto al diavolo in persona, che però volle in cambio l'anima della prima persona che l'avesse attraversato. I cividalesi lo beffarono facendo passare un animale (un cane, un gatto o forse un maiale, a seconda delle fonti). La popolazione si salvò e il ponte trovò un nome appropriato.


Ipogeo​ e Monastero di Santa Maria in Valle[ torna al menu ]

A 7 metri sotto terra, troviamo l'Ipogeo, ricavato da una serie di cavità naturali vicino agli argini del Natisone. Durante la visita si possono vedere misteriose nicchie, loculi e mascheroni di pietra. Non è chiaro se fosse un antico carcere o un cimitero, ma rimane un luogo davvero suggestivo e ricco di mistero. Per entrarci bisogna chiedere le chiavi all'Infopoint oppure presso il Tempietto Longobardo.


Uno dei luoghi che mi ha letteralmente lasciata a bocca aperta e' il complesso del Monastero riservato alle Suore Benedettine o Monastero di Santa Maria in Valle.
La cosa che mi ha sbalordito oltretutto e' che siamo potuti accedere a tutte le aree del monastero con Fuji! Purtroppo pero' nel periodo in cui siamo stati noi c'erano dei lavori di restauro al famoso Tempietto per cui l'entrata ci e' costata solo 3€ in totale.
Il monastero ha subìto molte aggiunte e restauri dovuti ad invasioni e terremoti che lo hanno danneggiato anche in maniera grave. L'odierna fisionomia si inizia ad avere nel 1511 circa, mentre nel 1841, l'edificio venne affidato alle Suore Orsoline che vi hanno vissuto fino al 1999. All'entrata e' possibile ammirare la Ruota, un meccanismo che serviva alle suore per ritirare cio' che veniva introdotto dall'esterno.
Il Chiostro è organizzato a forma irregolare, quasi a trapezio scaleno; il porticato, affrescato nel 1795, è costituito da archi a tutto sesto con volte a croce sorrette da colonnine circolari in pietra. All'interno e' possibile visitare il parlatorio(che separava la parte della clausura con la parte esterna),le stanze private delle suore,la piccola cappella che ospita il coro ligneo del tempietto.
Grazie agli spazi ed agli splendidi scorci che il Chiostro offre, diviene ideale per ospitare molte importanti manifestazioni, tra cui alcuni spettacoli del Mittelfest ed i Corsi Internazionali di Perfezionamento Musicale.




 

Sul lato sud è possibile vedere le strutture murarie più antiche, che in parte inglobano il Tempietto Longobardo,si tratta della più importante e meglio conservata testimonianza architettonica dell'epoca longobarda ed è particolarmente rilevante perché segna la convivenza di motivi architettonici prettamente longobardi con una ripresa dei modelli classici, creando una sorta di continuità aulica ininterrotta tra l'arte romana, l'arte longobarda e l'arte carolingia. Il tempietto è davvero un luogo magico: vi consiglio di ammirare gli stucchi e gli affreschi bizantini e le sei figure femminili in stucco sopra la lunetta con le viti intrecciate, tra gli esempi più delicati di arte longobarda.




All'esterno si trova l'orto del monastero ed il cimitero dove vennero trovati antichi resti compresi dei gioielli antichissimi.



Uscendo sul retro quindi costeggiamo il fiume e ci troviamo davanti alla chiesa di San Pietro e San Biagio in piazzetta San Biagio.



Perdendoci in queste carinissime viette si assapora uno stile medievale,dalla pavimentazione alla Casa Medioevale, ovvero l’edificio più antico di tutta Cividale del Friuli. Risale al 1378 ,abitata fino agli anni ’60 del secolo scorso, venne poi impiegata come un negozietto orafo. Oggi è invece aperta alle visite dei turisti.



Pranzo tipico[ torna al menu ]

Torniamo nel centro e nel cuore di Cividale per pranzare in un ristorante che facciano piatti tipici,infatti a parte al famoso Frico che adoro, non ho ancora assaggiato i deliziosi Cjarsons,quindi con una veloce ricerca su internet ricadiamo su La vigna pazza.
Questo piccolo ristorante ha all'interno pochi tavoli in stile country(che adoro), e' molto famigliare ed ha anche una piccola parte esterna. La cucina e' a vista, cosa che apprezzo veramente tanto,e la cuoca propone piatti tipici friulani veramente gustosi. Propongono anche una selezione di vini e grappe locali e soprattutto cosa non meno importante per noi e' super pet friendly!
Finalmente sono riuscita ad assaggiare i buonissimi Cjarosons alla crema di formaggio e noci,mentre Fra ha optato per il Baccala' mantecato su crostoni di pane,e come secondo Frico con polenta da leccarsi i baffi!




 

P.zza Foro Giulio Cesare[ torna al menu ]

Nelle ultime ore che ci rimangono prima di ripartire passiamo per p.zza terme romane dove si possono intravedere dall'alto i resti della vecchia area dove c'erano appunto le antiche terme. Arriviamo infine a P.zza Foro Giulio Cesare dove ci sono alcune bancarelle che vendono alcuni prodotti di artigianato e dove faremo scorta di Frico per un anno , oltre ai biscottini eseguiti con la stessa ricetta della Gubana.



Fuji intimorita dal finto cervo!

Torniamo così verso il parcheggio che annuncera' la fine di questo bellissimo week end in terra friulana,una terra che ci ha lasciato bei ricordi e che ci ha veramente stupiti! Torneremo sicuramente a scoprire anche la parte montana e altri piccoli borghi perche' il Friuli merita tantissimo e ha tantissime perle inesplorate!

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