domenica 2 maggio 2021

🇮🇹 TERMOLI

 

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Dentro le mura del borgo vecchio di Termoli, le casette dei pescatori lasciano poco spazio alle stradine strette e attorcigliate, come si conviene a una cittadella fortificata che subiva l’assalto dei Turchi (e altri invasori) e doveva fare di ogni angolo un punto di difesa e di ogni strettoia un mortale agguato. Fra scorci incantevoli e sprazzi di mare che guizzano sullo sfondo di un vicoletto, di tanto in tanto si schiudono piccole e graziose piazzette.





Via Rejecelle e' larga 41 centimetri e si contende con un vicolo di Ripatransone (Ascoli Piceno), il primato di via più stretta d’Italia. A Rejecelle, la viuzza, così la chiamano i termolesi doc, su trova tra i vicoli del paese vecchio ed è una sorpresa trovarsela davanti e attraversarla fino in fondo per continuare ad esplorare e scoprire i segreti dell’antico borgo marinaro di Termoli.

Inaspettata come una sorpresa, nel borgo antico si apre una piazza ampia, recintata da case basse colorate di bianco e d’ocra; si respira un’aria mediterranea sospesa, profumata di buganvillea e odorosa di caffè appena fatto; il porto, a un tiro di pietra, è gremito di colorate barche dondolanti. Verrebbe voglia di sedersi per terra, la schiena appoggiata contro un muro, lasciando che quel tempo e quell’atmosfera non passino mai. La cattedrale di San Basso di Termoli è in un angolo della piazza: meraviglioso esempio di stile romanico-pugliese.Qui vengono conservati i corpi dei santi patroni della citta': Basso e Timoteo.
 



Il Castello Svevo di Termoli rappresenta l’edificio difensivo più rappresentativo dell’intera costa molisana costruito probabilmente in epoca normanna,e' il simbolo della citta'.  Oggi alcuni ambienti sono adibiti a Galleria Comunale d’Arte e usati per convegni e manifestazioni, oltre che ad essere, nella parte più alta, una stazione metereologica dell’Aereonautica militare. In tutte le leggende ogni castello ha il suo fantasma, a Termoli, il fantasma del castello è ‘u mazz’marill’, fantasmino dispettoso e burlone che vagava di notte per tutto il borgo antico facendo dispetti nelle case dei pescatori per poi ritirarsi a riposare nel suo castello. Il 15 Agosto di ogni anno si svolge la suggestiva manifestazione dell’incendio del castello, a rievocare l’assalto subito dai Turchi, così nell’incantevole cornice del Borgo Vecchio l’edificio s’illumina a giorno di fuochi e colori.



Antiche e affascinanti macchine da pesca. Questi sono i trabucchi, che anticamente permettevano ai pescatori e alle loro famiglie di pescare anche quando il mare in burrasca impediva alle barche di uscire per mare. Il primo trabucco di Termoli venne costruito intorno al 1850 da Felice Marinucci che aveva visto questo tipo di costruzione in Abruzzo, dove spesso si recava per motivi di lavoro. Oggi i trabucchi sono fra i simboli che caratterizzano la città di Termoli. Per osservarli in tutta la loro bellezza si può percorrere la ‘Passeggiata dei trabucchi’ che dai piedi del Castello Svevo si snoda lungo tutta la cinta muraria del Borgo Antico fino ad arrivare al Porto.





Discendendo dal Corso Nazionale, sulla sinistra c’è il vero belvedere di Termoli:Piazza Sant’Antonio. Dalla balaustra si può ammirare un panorama mozzafiato che dal Borgo vecchio spazia sul mare Adriatico a perdita d’occhio fino ad arrivare a scorgere Vasto, il faro di Punta Penna e verso l’interno le cime della Maiella.  In piazza Sant’Antonio ha sede una fontana realizzata nel 1949 dallo scultore Renato Beretta.
Foto presa da internet

Nella città di Termoli s’incrociano il parallelo 42°Nord e il meridiano 15°Est.
Quest’ultimo è il meridiano centrale del fuso orario di Berlino, Parigi e Roma che di fatto determina l’ora del fuso stesso (chiamata infatti l’ora di Termoli).
Il meridiano è denominato Termoli-Etna e questo fa della città adriatica una “Greenwich” italiana.
L’incrocio tra le due linee immaginarie avviene sulla spiaggia di Rio Vivo o più precisamente presso la marina di San Pietro, a pochi passi dal luogo, dove fino a poco tempo fa era situato un trabucco in disuso (Trabucco di Bricche) e dove il 30 ottobre 2013 è stato eretto un monumento denominato “IL SOGNO” ad indicarne il punto esatto.
 
Foto presa da internet

Al centro della piazza Vittorio Veneto, inaugurata nell’Agosto 1926, vi è il monumento ai Caduti realizzato dallo scultore molisano Enzo Pucchetti.La piazza è il salotto di Termoli fin dalla sua realizzazione, il punto d’incontro dei termolesi e degli ospiti;nel 2015, insieme al Corso Nazionale, ha subito un radicale restyling con uno stile decisamente più moderno e divenuta Zona Pedonale.
 
Foto presa da internet

Sul litorale molisano in passato furono costruite diverse Torrette al fine di creare un sistema difensivo.Le torri di avvistamento sono, oggi, la più viva testimonianza dei continui attacchi sulla costa, in seguito a periodi di grandi tensioni, scorrerie, guerriglie, basti pensare all’epoca dei Saraceni e dei Turchi che hanno assalito tutta la fascia costiera e al periodo angioino. Tra le poche torrette sopravvissute agli attacchi vi e' una all’ingresso del Borgo:la Torretta Belvedere dedicata a Carlo Cappella. Attualmente vi è collocato un Ufficio di informazione turistiche Ciò che rende ancora più interessante la presenza delle Torrette, oltre che per la loro storia, è la splendida e suggestiva veduta del mare che si prospetta agli occhi dei visitatori.

 
Sono trentacinque chilometri appena, eppure il litorale molisano si fa apprezzare per la sua integrità ambientale, piuttosto rara lungo l’intera costa adriatica. In particolare a Termoli, l’unico grosso centro costiero della regione dove proprio il mare, così, diventa quasi a sorpresa lo spunto e il punto di partenza di un itinerario alla scoperta dello sconosciuto Molise, regione che offre tratti di suggestiva bellezza.Confortevoli campeggi regalano l’opportunità di una piena immersione nelle verdi pinete affacciate sul mare, contornate da una macchia mediterranea di rosmarini, lentischi, mirti e ginepri. Queste strutture, oltre ai numerosissimi alberghi e residence, conferiscono al litorale di Termoli l’impronta di una realtà turistica di qualità , sorretta peraltro dalla limpidezza dell’acqua, dalla ripetuta assegnazione della Bandiera blu, dall’ottima ricettività , appunto, e da una gastronomia tipica, che rivela il forte legame della costa con l’entroterra.Oltre alle spiagge dorate, Termoli può contare anche su un polmone verde: il parco comunale. È il luogo adatto in cui rifugiarsi d’estate per assaporare la frescura degli alberi e dove poter praticare footing ed esercizio fisico grazie al percorso ginnico e alle strutture sportive presenti. Al suo interno, inoltre, il parco nasconde una “perla”: il Teatro Verde, con la sua struttura ad arena che conferisce un’ottima acustica e che, soprattutto nella stagione estiva ospita compagnie di rilevanza nazionale. Il parco si estende in una vasta area tra Rio Vivo e la zona centrale della città ed è abbracciato come da un nastro da una fila di pioppi e alberi centenari.
 
Foto e didscalia prese dal sito Termoli.net



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