👉INFO GENERALI CAMPANIA👈
Per semplificare la ricerca sulla mappa ho contrassegnato l'area di Avellino con il colore ROSSO MATTONE
Treno: Treni non-stop vi permetteranno di raggiungere comodamente Avellino sia da Napoli che da Roma; i collegamenti regionali sono garantiti dalla linea della Circumvesuviana.
Aereo: L'aeroporto più vicino è quello di Capodichino a Napoli, situato a soli 60 km da Avellino (40 minuti), mentre l'aeroporto di Roma Fiumicino
dista circa 270 km (2 anni e mezzo ore di macchina). Si possono trovare
collegamenti ad ogni ora di autobus dall'aeroporto di Capodichino ad
Avellino.
Auto: Le autostrade che collegano facilmente la città di Avellino a Roma e Napoli sono la A12 e A16.
Bus : Si può facilmente raggiungere Avellino in autobus con la linea di
autobus Air in partenza da Piazza Garibaldi a Napoli ogni mezz'ora e dalla stazione Tiburtina di Roma .
La città di Avellino è facilmente percorribile a piedi
L’
Air collega tutta l’Irpinia, inoltre effettua numerosi collegamenti regionali ed interregionali
Avellino è una città campana tranquilla e ricca di caratteristiche interessanti. Completamente immersa nel verde dell’Irpinia, dispone di un territorio connotato da bellezze naturali di grande spessore.
Paesaggi incantati, alte montagne, decine di chiese, agriturismi,
giardini e tanta tranquillità: la verde Avellino può essere davvero la
meta ideale per chi ama fare turismo in totale relax e tranquillità. Avellino deve il suo nome agli antichi
Romani che la fondarono; il nome deriva da mela, per la grande
abbondanza di meleti che c’erano in passato nella zona. Oggi sono molto
abbondanti le piantagioni di nocciola, uno dei prodotti più caratteristici di questa provincia.
Avellino è collocata in una vasta valle, la cosiddetta conca avellinese, in un contesto naturale splendido, contornata dalla catena montuosa dei Monti Picentini, dal Monte Tuoro e dal noto Massiccio di Montevergine. Quest’ultimo rappresenta un sito di fama mondiale per la presenza del suo splendido Santuario di Montevergine,
un meraviglioso complesso monastico che è meta di circa due milioni di
pellegrini all’anno, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, che
– partendo da Ospedaletto d’Alpinolo a piedi, attraverso le tortuose e caratteristiche stradine di montagna, o grazie alla caratteristica funicolare che parte da Mercogliano – raggiungono il Santuario. Oltre la funicolare a Mercogliano troviamo il
Palazzo Abbaziale di Loreto
dove sono custoditi antichi documenti storici e religiosi, alcuni
risalenti al I sec., e oltre 300 vasi officinali in maiolica dell’antica
farmacia.
Nonostante gli eventi
sismici,Avellino ha mantenuto un piccolo nucleo antico, con stretti vicoli lungo
i quali si trovano la Torre dell’Orologio(alta 36 metri, venne danneggiata dai disastrosi terremoti del 1668 e
del 1742, e da quello del 23 novembre 1980, che causò disastri e danni
irreparabili all’architettura della città.), la Cattedrale e il Castello, monumenti simbolo della città. La Cattedrale, conosciuta come Duomo di Santa Maria Assunta e di San Modestino (patrono della città, festeggiato il 14 febbraio),e' il principale luogo
religioso consacrato alla Vergine Assunta. All’interno del Duomo sono
conservati numerosi dipinti a tema religioso e statue, come quella della
Madonna Assunta, che viene portata in corteo il giorno di Ferragosto
durante la processione dell’Assunta, antica tradizione alla quale il popolo del capoluogo irpino è fedele da sempre. Attrazione ed arteria centrale del
capoluogo irpino è il Corso Vittorio Emanuele, zona centrale e pedonale
della città, che ha subito un radicale restyling nell’ ultimo decennio.
Questo è il cuore della vita avellinese, pullulante di negozi, bar,
attività commerciali, si estende dalla famosa Piazza della Libertà,
caratteristica con le sue fontane e dominata dal Palazzo Vescovile e
recentemente ristrutturata, fino a sfociare nel Viale dei Platani, zona
frequentatissima dai giovani avellinesi per la presenza dei più noti bar
e locali di Avellino città. Lungo il Corso Vittorio Emanuele sorgono la Chiesa del Santo Rosario e la Villa comunale, amata dai più piccoli che possono godere di scivoli, altalene e tanto divertimento. Ovviamente se si visita Avellino città non si può fare a meno di vedere la Fontana di Bellerofonte, chiamata anche Fontana di Costantinopoli o Caracciolo, ma conosciuta dagli avellinesi come “Fontana dì tre cannuòli” per la sua conformazione.
Gli amanti della cultura apprezzeranno di certo una visita al Museo Provinciale Irpino,
presente alle spalle della Villa Comunale. Esso conserva diversi
reperti archeologici della zona, dall’età neolitica fino all’epoca della
dominazione romana. Esso è meta di scolaresche, visite guidate ed
appassionati di ogni età. Avellino non è solo una bella città,
tranquilla e perfettamente rappresentativa del rapporto fra uomo e
natura esistente in Irpinia: è anche una città da vivere. E così durante
la sera questo luogo così tranquillo e rilassante diventa un posto da
scoprire, con tanti locali che animano la vita notturna con musica e
drink, vinerie sofisticate, tante pizzerie e ristorantini per ogni
gusto.
Un viaggio nella provincia di Avellino è un tuffo nella natura e nella storia dell’Irpinia.
Terra
ricca di fascino, apre le porte della sua ospitalità regalando al
turista uno spicchio d’incantevole paesaggio impreziosito da un
interessante patrimonio culturale. Una natura di incredibile bellezza,
la stessa che ha fatto meritare a questa provincia l’appellativo di “Verde Irpinia”.
Monti, pianure
immense, magnifiche riserve naturali, laghi e fiumi rendono questa terra
ideale per chi ama gli spazi aperti e per chi cerca una vacanza in
totale relax tra montagne e sorgenti, aria salubre e cibi buoni, in uno
dei più suggestivi ambienti naturali del Sud Italia, adatto in tutte le
stagioni.
Antichi borghi sono immersi nel verde delle
valli che si aprono ai piedi delle catene montuose del Partenio e del
Terminio, ricoperte da boschi di faggi, abeti, querce e castagni. Nelle
ampie vallate si estendono vigneti e uliveti i cui frutti consentono
un’ottima produzione di olio e di vino,ed ecco perche' proprio qui troviamo il percorso della
Strada del Vino e dei Sapori di Irpinia, che inizia e si conclude nella provincia di Avellino.
Oltre a siti archeologici, si incontrano imponenti
castelli che riportano alla memoria guerre e saccheggi, assedi e battaglie ma anche feste mondane e eleganti corti.
Tra i castelli piu' caratteristici il
Castello della Leonessa a Montemiletto, e' uno dei meglio conservati della provincia di Avellino, il
Castello Lancellotti a
Lauro, completamente ricostruito, nella seconda metà dell’Ottocento, e
il
Castello Normanno che domina Ariano Irpino da una posizione strategica, quasi
impenetrabile.La città di Avella è nota anche per il castello della città, conosciuto come "
Castello di San Michele" eretto dai Longobardi nel VII secolo d.C. per il culto all'Arcangelo.
Diroccati o intatti, abbandonati o in fase di
restauro, rappresentano un divertente itinerario in cui poter associare
alla semplice visita del castello interessanti passeggiate per le
stradine di questi piccoli centri abitati, gustando la buona cucina
locale.
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Castello della Leonessa |
Trekking, escursioni e gite in mountain bike sono
l’ideale per esplorare i luoghi incantati che ricoprono la dorsale
appenninica, cogliendo l’occasione anche per una sosta in una tipica
trattoria dove la cucina rispecchia ancora le tradizioni di una volta.
Nei pressi di Bagnoli Irpino si trova il
Laceno, con uno
splendido lago incastonato tra montagne ricoperte da faggeti e conifere,
meta estiva irrinunciabile per chi cerca una vacanza nel verde e nel
silenzio di una natura incontaminata.
Un suggestivo percorso è offerto dall’incantevole
Fiumara di Tannera, un bacino di acqua pura e cristallina che scorre tra piccole cascate e ruscelli.
Il
Cervialto, il Raiamagra, il Cervarolo, la Montagna Grande e il Piscacca
sono le alte vette sulle quali avventurarsi per ammirare panorami
veramente straordinari, ideali per gli amanti della fotografia, e dedicarsi alla ricerca di sapori preziosi. I fitti boschi offrono, infatti, la possibilità di scovare pregiati funghi e tartufi neri. Incantevole
d’estate ma anche d’inverno, quando una bianca coltre ricopre l’intero
paesaggio, trasformando il Laceno in una eccellente meta sciistica, dotata di moderni impianti di risalita e ottime strutture ricettive. Montagne che offrono molte opportunità per lo sci alpino e da fondo, e per scalare i crinali ghiacciati con ramponi e piccozza.
Per gli appassionati di speleologia la
Grotta del Caliendo,
è un mondo sommerso dove avventurarsi tra mille tonalità di colore che
si riflettono lungo questo “corridoio” incantato, nel silenzio di un
luogo che vi regalerà sensazioni indimenticabili.
ALTRI SITI IMPORTANTI
A testimonianza di ciò, numerosissime e conosciute sono le sagre tradizionali irpine, come quella del fungo porcino, la sagra della castagna, quella della patata, del maiale, la sagra del fusillo e del pezzente…insomma tantissime sono le prelibatezze di questa terra e numerose le occasioni per assaporarle e godere di ottime degustazioni di prodotti tipici.In provincia, durante il periodo di Carnevale, si
ha l'imbarazzo della scelta. Ogni piccolo paese, da Montemarano a
Taurano, da Avellino a Castelvetere sul Calore, è inebriato dal magico
susseguirsi di costumi e di colori, nel caos rigenerante della musica e
dei ritmi scatenati della danza.
L’Irpinia, terra cara alla Madonna del Santuario di Montevergine,
propone una gastronomia basata su primi piatti di pasta fatta a mano di
varie forme e misure.
PRIMI
I
piatti tipici più comuni sono i celebri fusili avellinesi, i cavatelli,
le tagliatelle,le lagane, i ravioli, le orecchiette.Una menzione a
parte la meritano le Cannazze di Calitri e la Maccaronara di Montemarano. Tra i primi piatti della gastronomia avellinese meritano una menzione anche la lasagna imbottita con sugo di carne ,uova sode,mozzarella,salsiccia e formaggio grattugiato e le lagane con ceci.
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Cannazze di Calitri |
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Maccaronara di Montemarano |
SECONDI
Il
patrimonio zootecnico in Alta Irpinia e non solo è molto
consistente e contribuisce notevolmente all’economia della zona. Sono
diffusi sia allevamenti dei bovini, da carne e da latte che quelli dei
maiali e quella ovina e caprina. Sulle tavole degli avellinesi, i
secondi piatti sono basati soprattutto sulla carne: vitello podolico,
maiale, pollo, agnello, coniglio preparati alla brace o con salsine di
vario tipo. In molte località,nelle zone della Baronias si cucinano il
piccione e le interiora di
maiale (“tommacelle“).
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tommacelle |
FORMAGGII formaggi prodotti in provincia di Avellino, soprattutto in zone come quelle del circondario di Montella e di Lioni, sono il caciocavallo, la scamorza, la caciotta, il pecorino, il caprino, i burrini, la ricotta salata. Particolarmente apprezzato dalla popolazione locale il caciocavallo impiccato che generalmente si degusta su pane cafone avellinese
(caratterizzato da scorza dura ma non molto friabile, con il colore che
va dall’oro carico al marroncino, cotto rigorosamente a legna) durante
feste e sagre paesane. In provincia, comunque, il prodotto di maggior pregio è il formaggio carmasciano,
la cui produzione è limitatissima e circoscritta ad una piccolissima
area territoriale, la zona del “Carmasciano”, nel territorio di 3
piccoli paesi dell’Alta Irpinia: Guardia Lombardi, Rocca San
Felice e Frigento.
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formaggio carmasciano |
SALUMI
L’Alta
Irpinia vanta anche una lunga tradizione nel settore dei
salumi. E’ usanza comune nelle campagne, infatti, allevare uno o due
capi suini per nucleo familiare, la cui produzione è totalmente
destinata al consumo familiare. Grazie all’allevamento dei maiali nel
corso del tempo si è sviluppata anche una produzione di alto pregio, tra
i quali spiccano:Guanciale del Formicoso prodotto nei Comuni di
Andretta, Bisaccia e Calitri,Capicollo di Zungoli,Prosciutto di
Trevico,Prosciutto di Venticano,Salumi di Mugnano del Cardinale. Famosa in tutto il mondo è la “sopressata“, un
salume dal profumo intenso, affumicato, molto pregiato, la cui
preparazione si basa sulla lavorazione artigianale del maiale: due parti
di carne magra, il prosciutto e il filetto, e una di grasso. La “sopressata Irpina”
viene generalmente mangiata accompagnata da un buon vino Rosso come
l’Aglianico o il celeberrimo Taurasi e da uova sode e pane casereccio.

LEGUMILa varietà più pregiata di legumi è sicuramente quella dei “fasuli quarantini”
di Volturara Irpina, fagioli bianchi di forma tondeggiante e pezzatura
medio-piccola particolarmente saporiti e di ottima consistenza alla
cottura. Si chiamano così perché impiegano 40 giorni a maturare. Se vi
trovate in zona, il piatto da ordinare è “Viscuotti re pane sponzati co’ li fasuli”, il pane bagnato con i fagioli.
LE CASTAGNE E LE NOCCIOLE
Di particolare rilievo la produzione di castagne e nocciole.
L’area di produzione della Indicazione Geografica Protetta “Castagna di Montella”
è limitata ai territori dei comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano
Irpino, Nusco, Volturara Irpina e ad una parte del comune di
Montemarano (contrada Bolifano). Per quanto riguarda le nocciole, in provincia di Avellino la “Corylus avellana”
nota ai più come “Nocciola Avellana” in quanto prende il nome della
zona nota fin dall’antichità per la coltivazione di noccioli. Le aziende
locali utilizzano le nocciole per la lavorazione
del torrone, il tradizionale ‘cupeto’ che viene prodotto soprattutto
nelle zone di Ospedaletto e Dentecane.
IL TARTUFO
Il tartufo avellinese più noto è il tuber mesentericum
o tartufo nero ordinario o anche detto “Tartufo di Bagnoli Irpino” che
la legge regionale sul Tartufo (LR n. 13/06) riconosce come “tartufo
tipico campano”. Con il Tartufo nero di Bagnoli Irpino si producono
formaggi tipici
aromatizzati, come un pregiatissimo burro utilizzato anche per la
preparazione di crostini, per condire piatti a base di pasta, di carne o
di pesce.
LA CIPOLLA
Al comune di Montoro è, invece, legato il nome della cipolla ramata,
dove l’aggettivo “ramato” è dovuto al tipico color rame della tunica
esterna del bulbo, particolarmente apprezzata per il suo sapore
particolarmente dolce al gusto. Grazie all’elevata tenuta alla cottura è
indicata nella preparazione di numerosi piatti, tra i quali spicca la
Genovese.
I VINI
In provincia di Avelino, la produzione enologica si caratterizza dalla presenza di ben 3 DOCG.
Chi
ama i vini bianchi può deliziarsi con Greco di Tufo e Fiano di Avellino
mentre per i rossi, accanto all’Aglianico, spicca il Taurasi.
- Il Greco di Tufo DOCG,
pur mantenendo inalterati profumi freschi e briosi, per la sua
compattezza viene definito “un rosso vestito da bianco”. Il vitigno fu
portato in Irpinia dalla Grecia ed attecchi nei territori dei comuni di
Altavilla Irpina, Chianche, Tufo dal quale prende il nome appunto Greco
di Tufo, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa
Paolina e Torrioni.
- Il Taurasi DOCG,
vino rosso pieno dal colore intenso e dal profumo deciso è considerato
il miglior vino del Sud Italia. Le uve utilizzate sono quelle del
vitigno aglianico. Dopo la vinificazione il prodotto deve subire un
invecchiamento di almeno tre anni di cui uno in botte per diventare
Taurasi.
- Il Fiano di Avellino DOCG è un vino meno robusto del Greco di Tufo ma più equilibrato e fruttato.
OLIO
L’ Irpinia è anche terra di olivo, come testimoniano le ampie distese
di alberi secolari presenti in tutta la provincia, ed in particolar
modo sulle colline dell’Ufita, cuore dell’olivicoltura irpina è l’area
delle Colline dell’Ufita, cuore dell’olivicoltura irpina dove viene
prodotto una varietà di grande pregio, la Ravece. Si tratta di una varietà rustica, molto apprezzata per la sua
costante produttività e per l’elevata qualità dell’olio che produce,
sebbene la resa sia piuttosto bassa e non superi il 16%. L’Olio Extravergine di Oliva Irpinia Colline dell’Ufita,
deriva per non meno del 60% dalla varietà Ravece, mentre per la
restante parte dalle varietà Ogliarola (molto diffusa nella provincia di
Avellino), Marinese, Olivella di Carife e Ruveia.
DOLCI E PIZZE
Tra i dolci rustici della proncia di Avellino si ricordano la pizza con la ricotta, le scarole e il granone.I dolci tipici della cucina avellinese sono le crespelle, gli strufoli, ma anche i calzoncelli, a Sant’ Andrea di Conza, preparati con la farina di ceci (“Cauzunciell”). Ancora, a Lacedonia, sono caratteristici dei dolci,
cotti al forno, simili ai ravioli imbottiti preparati con pasta di
castagna, cioccolata, e le sfogliatelle imbottite di ricotta dolce o di
marmellata di amarene. A Calitri si gustano “Piccilatiegghi“, preparati solo in occasione della Pasqua, e “Scallatiegghi“.
I Piccilatiegghi sono ciambelle guarnite con uovo sodo trattenuto da
due linguette di pasta messe a croce mentre gli Scallatiegghi sono
ciambelle aromatizzate con sale, pepe e semi di finocchio, lessate e poi
cotte al forno. Dolci tipicamente natalizi sono le “scarpegghie“, pizzette lievitate fritte in olio abbondante e poi imbevute di miele o cosparse di zucchero.
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scarpegghie |
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Cauzunciell |
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