- Come arrivare
- Come muoversi
- Siti utili
- Cosa vedere
- 1. Il centro
- 2. Casertavecchia
- 3. San Leucio
- 4. La Cipresseta di Fontegreca
- 5. Itinerario storico culturale di Alife
- 6. Reale tenuta di Carditello
- 7. Il lago del Matese
- 8. Ecoparco del Mediterraneo
- 9. Letino
- 10. Teano
- 11. Santa Maria Capua Vetere
- 12. L'acquedotto carolino
- 13. Il bosco di San Silvestro
- 14. Sinuessa
- 15. Parco regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano
- 16. Reggia di Caserta
- Cucina Casertana
- Dove mangiare
Per semplificare la ricerca sulla mappa ho contrassegnato l'area di Caserta con il colore PESCA
COME ARRIVARE [ torna al menu ]
COME MUOVERSI [ torna al menu ]
SITI UTILI [ torna al menu ]
COSA VEDERE
Il centro[ torna al menu ]
Il centro di Caserta nuova non offre molto: è una media città italiana con tutti i pregi e i difetti che questo comporta. Un po’ di viali per fare shopping, un’ottima offerta di ristoranti e cibo di strada, abbastanza traffico al di fuori delle zone pedonali.Casertavecchia[ torna al menu ]
Molto diversa è, invece, Casertavecchia. Prima di tutto ci si arriva con una bella salita in auto o bus, arrampicandosi lungo una montagna immersa nel boschi con vista su Caserta, Napoli e il mare: ci si accorge subito del salto nel tempo, passando da una modernità esasperata al Medioevo: da cemento, auto e insegne al neon a ciottoli, pietre, vecchie insegne e silenzio. Si parcheggia in basso e si affronta una ripida salita attraverso una pineta di abeti. Da qui si ha accesso al borgo che sorge alle pendici del monte Tifatini, a pochi chilometri dalla Reggia di Caserta. Percorrendo le strade della Casertavecchia ci si sente immersi in un passato che non esiste più, con botteghe che sono rimaste legate alla tradizione di qualche secolo fa. Tra le varie attrazioni da non perdere ci sono senza dubbio il Duomo, il Castello e il Complesso monumentale dell'Annunziata.San Leucio[ torna al menu ]
San Leucio è una frazione di Caserta, ma nei secoli è stata famosa per essere sede di diverse famiglie nobiliari su tutti gli Acquaviva, che realizzarono il palazzo imperiale del Belvedere. Nel 1778, con l'insediamento dei Borbone nel Regno delle Due Sicilie, si decise di sfruttare l'intero complesso per creare la seteria di San Leucio, nella quale si lavorava e ci si viveva, creando, sulla scorta della rivoluzione industriale, un insediamento operaio, come le mushroom towns della londra vittoriana. Dal 1997 il complesso di San Leucio fa parte del Patrimonio dell'UNESCO.La Cipresseta di Fontegreca [ torna al menu ]
La Cipresseta di Fontegreca, in provincia di Caserta, è uno dei luoghi da visitare in Campania se si è alla ricerca di un posto rimasto per lo più selvaggio per fare trekking, un pic nic, o un bagno rinfrescante. Questa è un’oasi completamente immersa nella natura dove trascorrere qualche ora in completo relax.Siamo nel Parco Regionale del Matese, a un’ora d’auto dalla città, in una zona ricca di oliveti, vigneti e falde acquifere che rendono il terreno straordinariamente fertile.
Itinerario storico culturale di Alife [ torna al menu ]
L’itinerario storico culturale di Alife si dipana in una passeggiata piacevole e ricca di suggestioni. Le attrazioni principali sono a pochi passi l’una dall’altra, e questo rende il percorso agevole e accessibile. Terra fertile, ricca di paesaggi campestri suggestivi, anticamente abitata dai Sanniti che lasciarono poi il posto ai Romani conquistatori,la passeggiata prosegue poi verso i resti dell’anfiteatro romano
Reale tenuta di Carditello[ torna al menu ]
La Reale tenuta di Carditello, conosciuta anche come Reggia di Carditello, è una magione sita a San Tammaro, in provincia di Caserta: è storicamente appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie.Il lago del Matese[ torna al menu ]
Il lago del Matese è il secondo lago di natura carsica più alto d'Italia, situato ai piedi del monte Miletto e del monte Gallinola nel gruppo montuoso del Matese, nei comuni di San Gregorio Matese e Castello del Matese in provincia di Caserta. Non ha immissari, ma si riempie con acque provenienti dallo scioglimento delle nevi del monte Miletto e della Gallinola Matese e da alcune sorgenti perenni.Ecoparco del Mediterraneo[ torna al menu ]
L’ Ecoparco del Mediterraneo è una suggestiva oasi naturale, tra i più grandi parchi a vocazione turistico-sportiva in Italia esteso su oltre 40 ettari. Un luogo dinamico, con una forte visione etica; che rispetta la Natura. Ecoparco del Mediterraneo sposa continuamente svariate iniziative volte alla protezione dell’ecosistema naturale presente sul nostro territorio.Letino[ torna al menu ]
A quota mille, sul massiccio del Matese, il paesaggio di Letino ti emoziona al primo sguardo. Un borgo adagiato su uno sperone roccioso domina la valle del fiume Lete e la valle del fiume Sala. Nella prima si ammira il Lago di Letino, nella seconda il Lago di Gallo Matese. Boschi secolari risalgono imponenti cime carsiche, alte oltre 1.500 metri. Campi coltivati e masserie si alternano ad ampie aree da pascolo per pecore, capre, bovini e cavalli. L’aria, fresca ed incontaminata, è ricca di profumi e lunghi silenzi. Siamo nel comune più alto della provincia di Caserta, al confine con il Molise. Qui regnano la quiete e la meraviglia.Teano [ torna al menu ]
Città di origine osca, è l'antica Teanum Sidicinum capitale dei Sidicini, così chiamata per distinguerla dall'omonima città pugliese Teanum Apulum. Anticamente conosciuta come porta della Campania in virtù della sua posizione geografica, è famosa per essere stata teatro dello storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e il re Vittorio Emanuele II, avvenuto nel 1860, per cui viene spesso definita anche culla dell'Unità d'Italia.Sita alle porte del parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, è sede della diocesi di Teano-Calvi.Da vedere : Museo Archeologico di Teanum Sidicinum ed il Teatro Romano. Teano e' anche sede dell'evento Cioccolateano, una vera e propria “festa del cioccolato” organizzata annualmente (dal 2005) dalla Proloco Teano “Teanum Sidicinum” nella seconda settimana del mese di ottobre.
Santa Maria Capua Vetere [ torna al menu ]
Situato ai margini della provincia di Caserta, Santa Maria Capua Vetere, l'anfiteatro campano è uno dei reperti storici più importanti della storia romana in Campania, ma probabilmente anche il meno noto. Secondo solo al Colosseo per dimensioni, sembra essere anche antecedente allo stesso tanto da essere probabilmente il primo anfiteatro costruito dai romani. Famoso per la scuola di gladiatori, è proprio qui che Spartaco si ribellò al giogo della schiavitù e fece partire la rivolta degli schiavi.L'acquedotto carolino [ torna al menu ]
L'acquedotto carolino, noto anche come acquedotto di Vanvitelli è un prototipa di alta ingegneria idraulica, realizzato su ordine di Carlo di Borbone per portare l'acqua dalle sorgenti del Taburno, fino a San Leucio e alla Reggia di Caserta. Realizzato sul modello degli antichi romani, che sfruttavano una lieve pendenza per centinaia di chilometri, l'acquedotto si innalza con una possente struttura in tufo a tre ordini di arcate poggianti su 44 piloni a pianta quadrata, per circa 500 metri di lunghezza e con un'altezza variabile che raggiunge oltre 50 metri. Dal 1997 è patrimonio dell'UNESCO.Il bosco di San Silvestro [ torna al menu ]
Una volta riserva di caccia reale, il bosco di San Silvestro è ora un centro ambientale e Oasi del WWF. Nato con la finalità di educare ad un turismo ecosostenibile e rispettoso, ospita all'interno varie strutture adatte anche al soggiorno e propone percorsi tematici guidati, organizza convegni, seminari, corsi di aggiornamento, presentazioni di libri, mostre e concerti, sempre nel rispetto dell'ambiente.Sinuessa [ torna al menu ]
Sinuessa fu un'antica colonia romana del Latium adiectum sul confine con la Campania antica, situata a nord di Mondragone, in provincia di Caserta. Sinuessa fu brillante, ricca e amata dagli aristocratici romani. Popolata, frequentata fino ai tempi di Vespasiano, nonché meta di viaggi e spensieratezze fuori dalle mura delle grandi città (Roma Antica, Capua ecc.). La sua notorietà iniziò ad affievolirsi durante il sesto secolo d.C., per poi essere completamente dimenticata nel nono secolo d.C.Parco regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano[ torna al menu ]
Nel Parco regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano ci si perde in un’oasi di tranquillità,tra boschi secolari di castagni e deliziosi borghi medievali, scoprendo, poco a poco, scenari indimenticabili e sospesi nel tempo. Lungo sentieri e piccoli borghi, si possono ammirare straordinarie testimonianze storiche, che raccontano di un passato fatto di fede e d’ingegno architettonico.Assaporando i prodotti locali, si gustano le celebri castagne e le tante varietà di funghi da gourmet, si vivono tradizioni gastronomiche uniche nella loro semplicità, si trovano tavole imbandite a festa arricchite da oli che hanno il profumo dei boschi e ci si rinfranca, dopo lunghe passeggiate, sorseggiando vini dai sapori fruttati e dai gusti decisi. Nei paesini si partecipa a feste e sagre, che animano lo spirito di persone semplici rievocando antichi folklori e tradizioni popolari.
Reggia di Caserta[ torna al menu ]
Ed infine lasciamo un paragrafo a parte alla meravigliosa Reggia di Caserta,di sicuro l'attrazione piu famosa di Caserta. Fu costruita tra il 1752 e il 1845. Progettata da Vanvitelli su volere di Carlo di Borbone doveva diventare la seconda Versailles, ma solo in termini temporali, perché a livello di sfarzo, bellezza e maestosità non doveva essere seconda a nessuno.
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Finita la lunga visita all'interno finalmente si puo' godere il grandissimo parco reale che può essere girato a piedi, in bicicletta o con le navette che passano ogni 20 minuti. La parte più incredibile è quella della cascata grande al termine del viale d'acqua di 3 km.
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Sulla destra rispetto alla cascata c'è un giardino meraviglioso. Il giardino all'inglese in stile vittoriano, con laghetti, statue classiche e architetture neoclassiche conquistate dalla vegetazione. Uno dei punti piu' belli e caratteristici sono i bagni di Venere,un piccolo percorso tra la vegetazione lungo il laghetto che sbuca in un portico(detto criptoportico) ornato di statue provenienti da Pompei e dalla collezione Farnese.
Come arrivare: Caserta è collegata con le maggiori città del nord e sud Italia via Roma–Napoli con Trenitalia. Dalla stazione sono circa 5 minuti a piedi,attraverso la piazza antistante al Palazzo Reale.
CUCINA CASERTANA [ torna al menu ]
La cucina casertana può vantare molti piatti e prodotti di assoluto prestigio. Merito soprattutto di un territorio che spazia dalle coste tirreniche fino all’alta montagna. Nel corso dei secoli la cucina locale si è affinata sempre più, offrendo non solo varianti di alcuni piatti simbolo della Campania, ma anche prodotti legati esclusivamente alla tradizione locale.
FORMAGGI
Caserta è la provincia della Campania universalmente identificata per la produzione della mozzarella di bufala DOP e per la ricotta di bufala campana, ma non solo: grazie al clima e alla conformazione dei terreni, la zona casertana è un interessante zona di produzione olivicola e vinicola. Nella sezione formaggi merita sicura menzione anche il Conciato romano, vera e propria leccornia dell’Alto Casertano.
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Conciato romano |
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Bufala Casertana |
Tra i primi piatti troviamo scialatielli e altre paste fatte in casa condite con carne e verdure di stagione, spesso insaporite da scaglie di ricotta affumicata, tagliatelle al ragù di cinghiale o di maialino nero casertano. La “Menesta ‘mmaretata”, che si traduce dal dialetto in “minestra maritata”, è la classica pietanza che viene gustata sulle tavole campane in occasione di Natale e Pasqua.Un altro primo tipico della cucina casertana sono le Pettolelle con fagioli, ovvero pasta fatta in casa con farina, uova e sale e condita con i fagioli cannellini, olio vergine di oliva, aglio, origano, prezzemolo tritato, sale e pepe.Un'altra pietanza da mangiare a Caserta è la Cianfotta, essenzialmente uno stufato che si presenta come una sorta di caponata siciliana con peperoni fritti con aglio, cipolla, patate, melanzane, peperoncino, pomodori ed erbette aromatiche, il tutto accompagnato dal pane bruscato.
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Pettolelle con fagioli |
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Cianfotta |
La carne di uso tipico è quella del maialino nero casertano, come per le salsicce, prosciutto, o sottoforma di salsicce, capocolli, pancette e soppressate.. Il tutto accompagnato dal pane tostato o, se si vuole seguire nel dettaglio la tradizione, dagli scagliuozzi, tipiche frittelle di farina di mais fritte dalla forma arrotondata, adagiate sul fondo del piatto.San Leucio da secoli si anima con la sagra delle pallottole leuciane.
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Salsicce di maialino nero |
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scagliuozzi |
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pallottole leuciane |
Tra i piatti più famosi vi è poi il Casatiello, una rivisitazione dolce della versione napoletana.
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Polacca aversana |
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Roccobabà di Casal di Principe |
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Guanto Caleno di Calvi Risorta |
DOVE MANGIARE [ torna al menu ]
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