martedì 30 marzo 2021

🇮🇹 Benevento

  👉INFO GENERALI CAMPANIA👈

Per semplificare la ricerca sulla mappa ho contrassegnato l'area di Benevento con il colore BLU NOTTE

 

COME ARRIVARE [ torna al menu ]

Treno: Ci sono buoni collegamenti con trenitalia per Benevento da Avellino, Campobasso, Foggia, Bari, Caserta, Napoli e Roma  
Aereo: le principali città italiane ed europee hanno voli diretti per l'aeroporto di Napoli Capodichino, che è il più vicino alla città di Benevento. Da Napoli si può raggiungere la destinazione in auto, treno o autobus.
Auto:  
-da Roma , Autostrada A1 Napoli - Milano, Uscita Caianello e percorrere la strada S.S. 372 "Telesina"
-dall'Autostrada A14 (Bologna - Bari) Uscita Termoli, percorrere la S.S. 88 Dei Due Principati (Campobasso - Termoli)
-da Bari, Napoli, Avellino, Salerno dall'Autostrada A16 Napoli - Bari , uscita Castel Del Lago;
-da Napoli e Caserta percorrere la S.S. 7 Appia
Autobus : 
Collegamenti per/da Benevento flixbus
Collegamenti Benevento Napoli e viceversa Autoservizi FBN Tel. 0824 24961
Collegamenti Benevento Salerno e viceversa Autoservizi ETAC
Collegamenti Benevento Roma e viceversa Autoservizi Marozzi
 

COME SPOSTARSI [ torna al menu ]

Le attrazioni turistiche sono concentrate nel centro e percio' visitabili a piedi. Altrimenti consultare le linee sul sito https://www.trotta.it/linee-benevento.html

ITINERARI [ torna al menu ]

 

 

BENEVENTO [ torna al menu ]

Benevento è una delle città più antiche d’Italia,terra dei Sanniti, poi colonizzata dai Longobardi e dai  Romani che la ribattezzarono Beneventum. Una visita a Benevento è un autentico viaggio nella storia: dal tempo dei dinosauri fino all’evoluzione più attuale e contemporanea della civiltà artistica occidentale.La citta' e' tranquillamente visitabile a piedi in mezza giornata(o giornata intera per godersela con calma) essendo tutte le principali attrazioni concentrate nel piccolo centro.

Ipotizzando un itinerario potremmo partire dalla Cattedrale metropolitana di Santa Maria de Episcopio,ossia l’attuale Duomo di Benevento,una struttura moderna poiché è stato ricostruito tra il 1950 e il 1965, dopo che i bombardamenti del 1943 distrussero completamente il precedente complesso monumentale. Del periodo romanico si conserva la facciata e il campanile che, fortunosamente, rimasero in piedi durante i bombardamenti.

 

 Proseguendo per Corso Garibaldi tra i negozi scorgiamo sulla destra Palazzo Paolo V che fu la sede municipale durante la dominazione pontificia di Benevento. Ora custodisce il museo delle streghe(secondo le più antiche leggende, le streghe beneventane,dette anche Janara si riunivano sotto un immenso noce lungo le sponde del fiume Sabato; invocate da una cantilena, che recitava "'nguento 'nguento, mànname a lu nocio 'e Beneviente, sott'a ll'acqua e sotto ô viento, sotto â ogne maletiempo", esse tenevano i loro sabba in cui veneravano il demonio sotto forma di cane o caprone)ed il negozio del piu' famoso liquore del posto dal nome piuttosto ovvio: Strega!

Corso Garibaldi

Palazzo Paolo V


 Poco piu' avanti in via Traiano sulla sinistra oltre a trovare l'ufficio informazioni c'e' l'arco di Traiano,sorto tra il 114 e il 117 d.C. per celebrare l’inaugurazione della via Traiana e che per oltre mille anni rimase inglobato nelle mura della città,e solo nel corso del XIX secolo vi furono i primi interventi per isolarlo dalle strutture addossate, isolamento completato solo nel secondo dopoguerra.
 
Arco

Proseguiamo giungendo in piazza Matteotti dove troviamo la chiesa di Santa Sofia,di fondazione longobarda e dal 2011 patrimonio Unesco dell’umanità. Dopo aver effettuato la visita di Santa Sofia, uscendo, sulla sinistra, c’è il cancello che dà l’ingresso al Museo del Sannio, che occupa il chiostro e l’antico monastero benedettino, oltre ad altri ambienti adiacenti di più moderna realizzazione.Uscendo dal Museo attraverso il bookshop si ritorna nella piazza, al cui centro domina la rotonda fontana neoclassica, con obelisco sorretto da leoni, realizzata agli inizi dell’Ottocento durante la dominazione francese.

Piazza Matteotti






 Il Museo Arcos sorge nel piano seminterrato del Palazzo del Governo adibito a funzione museale nel 2005, in origine ha ospitato mostre di arte contemporanea e continua a farlo in parte di esso. Dal 2014, l’ala sinistra è utilizzata per esporre le sculture del tempio di Iside, ritrovate a Benevento nel 1903, e appartenenti al Museo del Sannio.
A pochi passi troviamo la Rocca dei Rettori, un mastio realizzato nel 1322 per residenza fortificata a uso del legato pontificio destinato alla città di Benevento. Costruito durante il periodo della permanenza ad Avignone del papato, il castello si ispira ad analoghi modelli francesi. Insieme al vicino monastero di Porta Somma, annesso alla Rocca, questo complesso edilizio ha rappresentato il cuore del potere politico durante il periodo della dominazione pontificia. Dopo l’unità d’Italia divenne la sede della Prefettura e dal 1928 in poi ospita l’Amministrazione Provinciale che ne è proprietaria.Dal terrazzo nel cortile si gode di un buon panorama.

 

Terminata la visita alla Rocca, ci si puo' procedere verso piazza Castello, con al centro il Monumento ai Caduti .Subito dopo inizia il viale degli Atlantici, fiancheggiato sulla destra dalla Villa Comunale, prezioso e gradevole parco urbano disegnato alla maniera dei giardini inglesi.

 

Superata la Villa Comunale, poco dopo si giunge al complesso di San Felice, che attualmente ospita la sede della Soprintendenza archeologica,ex convento dei frati cappuccini. Fu in seguito abbandonato e dopo l’unità d’Italia fu trasformato in carcere, funzione che ha svolto fino agli anni Ottanta del Novecento. È stato in seguito destinato agli uffici del Centro Operativo della Soprintendenza. Qui sono attualmente collocate alcune lapidi di epoca romana, ritrovate di recente nel territorio beneventano e, in particolare, è esposto il reperto fossile di un cucciolo di dinosauro, ritrovato a Pietraroja (comune montano della provincia beneventana ai confini con il Molise) nel 1980. Il reperto è di notevole interesse scientifico in quanto mostra lo scheletro fossile di un esemplare giovane di dinosauro teropodo, in eccezionale stato di conservazione, con la presenza anche di organi interni e tessuti molli. Il nome scientifico scelto per questo esemplare è stato di Scipionyx Samniticus, in omaggio alla località di ritrovamento, anche se è popolarmente conosciuto con il nomignolo di “Ciro”. 


Tornando alla Rocca e scendendo verso via Annunziata entriamo nel cuore del centro abitato tra deliziose vicoli fino a raggiungere prima via Gaetano  Rummo e poi via Episcopio dove sorge l'Arco del Sacramento di costruzione romana.

Comune di Benevento



Arco del Sacramento

 Prendiamo ora la via di fronte all'Arco,via Carlo Torre ed infine via Port'arsa per trovarsi davanti all'entrata del Teatro Romano. La struttura fu costruita al tempo dell’imperatore Commodo, alla fine del II sec. d.C., sostituendo un probabile teatro precedente, realizzato forse in struttura lignea, visto che ci sono testimonianze di spettacoli tenuti anche nei secoli precedenti. È stato riportato in luce nel corso del XX secolo, demolendo le case e le altre strutture che si erano sovrapposte a esso. Unica struttura non demolita è la chiesa tardo settecentesca di Santa Maria della Verità, che si sovrappone a parte della cavea. Tuttavia il teatro oggi risulta nuovamente agibile, anche se la capienza attuale è minore di quella originaria. Il monumento, che ha un diametro di circa 98 metri, è costruito in opera cementizia laterizia e blocchi di pietra calcarea. Le gradinate sono frutto di reintegro moderno e si sviluppano solo per una parte, mancante dell’anello superiore. La cavea originaria a pianta semicircolare, era realizzata, a imitazione del Colosseo, con tre diversi ordini architettonici: il tuscanico, all’ordine inferiore, di cui si conservano venticinque arcate, lo ionico e il corinzio. La scena era fissa e si componeva di una struttura monumentale, di cui oggi sopravvivono solo due grandi piloni senza alcuna decorazione marmorea. Molti materiali di spoglio, provenienti dal teatro, sono stati reimpiegati in numerosi edifici presenti nel centro storico della città, come alcuni mascheroni murati in via Capitano Rampone o in piazza Piano di Corte. Molti altri materiali lapidei vari sono conservati nell’antiquarium collocato nel viale d’ingresso attuale del teatro, alle spalle della scena.

 

DINTORNI [ torna al menu ]

Limatola è situata nei pressi di una collina sulla cui vetta sorge un antico castello, a guardia del corso del fiume Volturno.Il Castello di Limatola, edificato dai normanni sui resti di una torre longobarda, si trova nella parte più alta del centro storico, e come la maggior parte dei castelli si erge su di una collina, in posizione strategica. Nel rinascimento il castello fu ristrutturato con mediante una serie di importanti lavori che trasformarono la sua architettura militare adibendo la struttura a dimora signorile, pur conservando alcune caratteristiche tipiche della difensiva.A questo periodo seguirono decenni di abbandono fino a quando l’edificio non divenne oggetto di un nuovo restauro, che nel 2010 ha trasformato il Castello di Limatola in hotel ristorante. Circondato da una cinta muraria intervallata da torri circolari dotate di scarpata fino all’altezza del cornicione, custodisce una cappella palatina dedicata a san Nicola e conserva un crocifisso d’epoca e il portone originale.

Telese Terme. Lo stabilimento termale di Telese è situato all’interno di un bel parco verde ed è una vera oasi di tranquillità, è noto per le acque solfuree e curative ed è accreditato presso il Servizio Sanitario Nazionale. Il parco di Telese Terme dispone di due piscine di acqua termale sorgiva, denominate Goccioloni e Pera, particolarmente indicate per le patologie dermatologiche, mentre la terza piscina termale si trova in spazi adibiti del Grand Hotel Telese, ed è utilizzata principalmente per attività di riabilitazione neuro-motoria e per percorsi vascolari. Per accedere alle cure termali è sufficiente la ricetta rilasciata dal medico di famiglia.

Se siete amanti della natura incontaminata potete dedicare una giornata al Lago di Telese, luogo tranquillo e molto apprezzato dai visitatori. 

Sant’Agata de’ Goti, uno dei borghi più belli d’Italia,sospeso sul tufo e terra di mele annurca e di ottimo vino campano.Da scoprire nei suoi vicoli, tra le sue case, ma soprattutto nelle sue chiese, che qui sono davvero tante e una dopo l’altra ci guidano passo dopo passo alla scoperta del paese, come dei fari che sono lì ad indicare la strada.

Il Giardino Segreto di Airola , un parco che assicura un’esperienza sensoriale a tutto tondo tra colori e odori della natura dove nulla é lasciato al caso. Si snoda in quattordicimila metri quadri, e dà dimora a 16.000 piante e 300 animali provenienti da 53 paesi.


Il Parco del grassano e' un parco naturale dove effettuare picnic e grigliate oppure pranzare nel ristorante in riva al fiume.
 

Il parco regionale del Taburno - Camposauro è un'area naturale protetta della Campania istituita a partire dal 1993. Occupa una superficie di 12.370 ha sul massiccio del Taburno Camposauro nella provincia di Benevento e comprende i comuni di Bonea, Bucciano, Cautano, Foglianise, Frasso Telesino, Melizzano, Moiano, Montesarchio, Paupisi, Sant'Agata De' Goti, Solopaca, Tocco Caudio, Torrecuso e Vitulano.


 

CUCINA BENEVENTANA(SANNITA) [ torna al menu ]

La cucina beneventana è fatta di specialità molto semplici i cui primi piatti sono sempre a base di pasta fatta in casa.

PRIMI

La pasta fatta a mano in provincia di Benevento è particolarmente gustosa con i legumi con fagioli e cotica, con i ceci.Tra i primi piatti della cucina sannita merita una posizione di rilievo la preparazione, rigorosamente fatta a mano, de i Fusilli: pasta fatta in casa, utilizzando il ferro per lavorare la lana (fuso), generalmente conditi con il ragù molto simile a quello napoletano, sugo di passato di pomodori tirato a fuoco lento ed arricchito con la braciola di carne e conditi con abbondante grattugiata di formaggio pecorino di Vitulano. Posizione di rilievo anche per le Orecchiette o i Cicatielli di Benevento(cavatelli), pasta preparata manualmente aiutandosi con le dita, che possono essere serviti al ragù, al sugo di agnello od anche accompagnata a legumi. Andando per paesini sanniti a Baselice si può apprezzare la pasta fatta in casa con ceci, a volte condita con sangue di maiale, pizza a base di granturco cotta sotto la brace (“pizza di ran’din“), rustico ripieno di formaggio Pecorino e uova a forma di mezzaluna (“fiadon’”).Nelle feste comandate come la Pasqua o il S. Patrono, nei menù della cucina sannita non manca mai la Minestra Maritata nel senso che viene “maritata”a qualcosa di più sostanzioso come, ad esempio, il prosciutto di Pietraroja, le cotiche salate, il pezzo di lardo e il peperoncino. In occasione del S. Natale, nelle famiglie beneventane è tradizione preparare e servire la Zuppa di cardone (pianta che somiglia molto a quella del carciofo, ma con foglie a coste più grosse e tenere).Meritano una segnalazione i panzerotti di S. Giuseppe (a base di pasta sfoglia con ripieno di ceci e cannella, fritti).

Cicatielli di Benevento

Pizza di ran’din

Minestra Maritata
SECONDI

Nel Sannio primeggiano gli allevamenti di bovini, ovini (molto rinomato l’agnello laticauda di S. Croce del Sannio), caprini e suini. In tutto il Sannio, è consuetudine la preparazione di gustosi involtini a base di fegato, polmone, animella, prezzemolo, aglio, avvolti con budella di agnello e di legumi, preparati in svariati modi (“Ammugliatielli“).Nei comuni di Circello, Morcone, S. Croce e Colle Sannita si sta sempre più diffondendo l’offerta di prodotti tipici di salumi di carne suina.

Ammugliatielli
CONTORNI

Tra i contorni della cucina sannita spiccano i peperoni fritti ed i peperoni imbottiti, i funghi porcini di Cusano Mutri, i carciofi di Pietrelcina indorati e fritti .Con le verdure sono assolutamente squisiti i Cicatielli con i broccoli di S. Bartolomeo in Galdo.

Cicatielli con i broccoli di S. Bartolomeo in Galdo.
 FORMAGGI

Tutti i paesini della comunità montana del Fortore, tranne Sant’Arcangelo Trimonte, ricadono nell’area di produzione del Caciocavallo Silano, formaggio per il quale è stata riconosciuta la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).Tra gli ottimi formaggi prodotti in provincia di Benevento segnaliamo in particolare il Caciocavallo di Castelfranco in Miscano e del Fortore, prodotti con latte di razze bovine bianche stagionati per un periodo che va da sei mesi ad un anno. Un altro tipico formaggio prodotto nel Sannio c’è il Caciocavallo Podolico, ottenuto con latte di vacca esclusivamente della razza Podolica. 

 VINI E LIQUORI

I vini sanniti di maggior pregio sono l’ Aglianico del Taburno, dal 2011 primo DOCG sannita, prodotto nei comuni di Bonea, Campoli del Monte Taburno, Cautano, Montesarchio, Tocco Caudio e Vitulano, il Solopaca D.O.C., nei comuni di Frasso Telesino, Melizzano, Solopaca e Vitulano, e il Sant’Agata dei Goti D.O.C. che comprende una delle più ampie varietà di vini: dalla Falanghina, al Greco per il bianco all’ Aglianico fino al Piedirosso per i rossi.

Anche nei liquori il Sannio raggiunge livelli di eccellenza assoluta. Merita quindi una menzione particolare (e concedetemi l’espressione “dulcis in fundo”) il liquore “Strega“.La distillazione coinvolge più di 50 erbe provenienti da varie parti del mondo: erbe sannite (menta selvatica), erbe mediterranee (lavanda, ginepro, corteccia d’arancio) e spezie esotiche orientali (cannella, pepe di Jamaica, chiodi di garofano, zafferano che ne dà il caratteristico colore giallo).
Mentre se le fasi di produzione sono conosciute poiché comuni alla maggior parte dei liquori, ciò che è ignoto, e che rende la ricetta unica, è il dosaggio delle singole erbe.

 OLIO

Tra i prodotti certificati del Sannio spiccano le diverse varietà di olio: dall’olio extravergine di oliva delle Colline Beneventane DOP all’olio extravergine di olive ‘Sannio Caudino -Telesino’, con le varietà locali Ortolana, Sprina, Racioppella, caratterizzato dal sapore fruttato da leggero a medio con chiaro sentore di mela e lievi sentori erbacei, i toni amaro e piccanti sono leggeri.L’olio extraverginee Sannio Caudino Telesino si presta bene all’abbinamento gastronomico con zuppe di verdure, grigliate di vitello, carciofo di Pietrelcina. L’Alto Tammaro è una zona anche a spiccata vocazione olivicola, in quanto fattori pedoclimatici, uniti alle capacità professionali, contribuiscono a produrre un olio di elevata qualità il “Sannio Beneventano“, ottenuto da varietà da sempre coltivate in zona e in grado di garantire una spiccata tipicità del prodotto.

DOLCI

A Baselice scoviamo dolci tipici  della cucina beneventana preparati con mandorle, miele e farina di grano tenero a forma rettangolare (“susamedd“), strisce di pasta frolla fritte in olio bollente e ricoperte di miele, zucchero o vin cotto preparate nel periodo di Carnevale (“scartellat“), dolce pasquale a forma di cestino ripieno di ricotta o di riso con decorazione centrale fatta con un uovo solo (“carusedd“)ed il il torrone Beneventano. La Melannurca Campana, detta anche “mela annurca”, viene coltivata in diverse zone della provincia di Benevento dove vanta una cospicua diffusione e può fregiarsi del marchio IGP.

Scartellate


DOVE MANGIARE [ torna al menu ]

 
 
 
 
 
 

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