venerdì 26 marzo 2021

🇮🇹 Salerno

  👉INFO GENERALI CAMPANIA👈

 

Per semplificare la ricerca sulla mappa ho contrassegnato Salerno con il colore AZZURRO-CELESTE

COME ARRIVARE: [ torna al menu ]

In pullman
Da Napoli: È possibile raggiungre Salerno da Napoli con il bus SITA. Il servizio bus è abbastanza rapido (circa 1 ora). Il capolinea di partenza a Napoli è in Piazzale Immacolatella in zona porto oppure è possibile attendere il bus presso la fermata in via Galileo Ferarris, non distante dalla stazione di Napoli Centrale. Il costo del biglietto è biglietto 4.30€ a persona per la singola corsa. Per ulteriori percorsi c'è un biglietto regionale che permette di viaggiare con il bus (limite a tempo) o in treno (un viaggio): vedi Campania Unico.
Arrivare a Salerno dalla Costiera Amalfitana:Potreste usufruire, qualora vorrete provare l'ebbrezza della tortuosa SS 163, del pullman SITA da Amalfi fino a Salerno. Gli autisti sono molto esperti e guidano senza sforzo lungo i numerosi tornanti, dunque non lasciarti scappare quest'emozionante viaggio in bus dalla Costiera a Salerno. In piena estate bisogna aspettarsi lunghe code, dal momento che le automobili e gli autobus turistici tendono ad impadronirsi della strada.
Ecco alcune compagnie di bus valide: 
 
In auto
In auto da Nord:
A1 Napoli – Salerno, Salerno A30 Caserta – Roma, uscita Fratte/Salerno centro
In auto da Sud:
A3 Salerno - Reggio Calabria, uscita Fratte/Salerno centro 
 
In treno
Dalla stazione di Napoli Centrale o Piazza Garibaldi si può facilmente raggiungere Salerno in treno cone le compagnie Trenitalia e Italo. Il biglietto dei treni regionali per Salerno costa circa € 3-4 e si chiama U-5 Unico Campania. Altri treni, quali quelli ad alta velocità, sono leggermente più costosi e costano circa 7-10 €.
 
In traghetto
L'azienda Coop Sant'Andrea, che gestisce il servizio di traghetti da e per la Costiera Amalfitana, assicura ogni anno a partire da fine settimana di Pasqua i collegamenti via mare per Salerno. I collegamenti, con traghetti e aliscafi, sono tra le seguenti città della Costiera Amalfitana: Salerno, Positano e Amalfi. In piena estate, inoltre, sono attivi anche i collegamenti verso Maiori e Minori. Spostarsi con il traghetto dalla Costiera Amalfitana per arrivare a Salerno è, senza ombra di dubbio, scelta migliore, sia perchè è il modo più veloce, oltre che il più rilassante.  

COME SPOSTARSI: [ torna al menu ]

 
La città di Salerno può contare su tre tipi di trasporti pubblici: metro, bus e trasporto ferroviario, grazie ai quali è possibile raggiungere le principali città della Costiera Amalfitana, i paesi del Cilento, città turistiche come Pompei e Sorrento, oltre al capoluogo di regione Napoli. 

BUS: Il servizio di autobus Busitalia raggiunge le principali città nei dintorni.La stazione principale degli autobus a Salerno è alla stazione centrale dei treni. E' assolutamente necessario avere il biglietto prima di salire sull'autobuse che si possono acquistare nelle varie tabaccherie o negli uffici Busitalia. 
 
METRO: Il network della Metropolitana di Salerno si estende per circa 8 km lungo l'intera città e connette il centro storico con lo stadio Arechi in circa 15 minuti. 
 

EVENTI E TOUR: [ torna al menu ]


-Sagre 
-https://www.livesalerno.com/it/vedere-fare/itinerari
 

SITI UTILI: [ torna al menu ]

 

DOVE DORMIRE: [ torna al menu ]

 

COSA MANGIARE: [ torna al menu ]


In quest'ampia area madre natura è stata parecchio generosa, ecco perché i piatti tipici di Salerno rispecchiano l'abbondanza e la qualità della materia prima.
 
Gli scialatielli sono un formato di pasta tipico della zona di Salerno e di Amalfi ed il perfetto condimento è il sugo allo scoglio che può essere bianco o macchiato con del pomodorino fresco.A volte troviamo anche risotti con lo stesso condimento.

La pizza a Salerno è un po' diversa da quella tipica napoletana, è infatti sottile e dal cornicione alto. La pizza chiamata "Carmine" è una delle più diffuse in città, insieme alla tipica Margherita.
Prende il nome da Carmine Donadio, proprietario della pizzeria "Carminuccio" situata nel popolare quartiere piuttosto periferico di Mariconda, per tanti la pizza migliore della città. La sua farcitura comprende pomodoro, mozzarella(o formaggio), pancetta tagliata a cubetti e basilico. Spesso a Salerno la margherita viene condita con mozzarella di bufala campana, un prodotto d’eccellenza di questa zona(chiamata anche "Zizzona" di Battipaglia).
 
Le lagane sono un formato di pasta rustico a metà strada tra le tagliatelle e le lasagne e sono solite essere condite con legumi, molto spesso con i ceci.
 
La Parmigiana salernitana prevede l’uso delle zucchine al posto della più celebre ricetta che utilizza le melanzane. Le zucchine vengono fritte e alternate in strati con mozzarella di bufala, salsa di pomodoro e parmigiano.
 
La milza imbottita, o meglio in dialetto ‘mbuttunata, è un piatto che viene cucinato spesso in città, in particolare nel periodo estivo in occasione della festa di san Matteo. Si tratta di un piatto dalle origini povere che prevede l’utilizzo delle interiora.viene preparata farcendo la milza di vitello con un battuto di aglio, prezzemolo e peperoncino. La milza viene poi cotta a lungo e a bassa temperatura con il vino rosso e il mosto cotto.

Le alici alla piattella sono uno dei piatti principali della cucina tradizionale di Salerno.Si tratta di un piatto della cucina povera della città che prevede l’uso del pesce azzurro pescato nel golfo di Salern condito con olio d'oliva.

 

La Ciambotta e' un contorno di verdure estive diffuso in tutta l'Italia meridionale e per questo ne esistono molte versioni. Chiamata anche "cianfrotta" o "caponata", è generalmente costituita da patate, melanzane, pomodori, peperoni e peperoncino, cipolla ed erbe aromatiche a piacere.Nella versione salernitana, però, si usano solo i peperoni, le patate e le melanzane.


Il Cuoppo e' un tipico cibo di strada campano, il re indiscusso dello street food salernitano. Il cuoppo fritto di mare fa parte delle antiche tradizioni culinarie locali: è un cono di frittura più o meno grande che trabocca di pietanze.
Passeggiando per le stradine del centro di Salerno è impossibile non imbattersi in un rivenditore di cuoppo fritto, che di solito è composto da alici, gamberi, calamari e paranza, il tutto impanato e fritto.

Tra i dessert più conosciuti in città troviamo sicuramente la Scazzetta del Cardinale.Si tratta di un dolce a base di pan di spagna che nella forma e nel colore ricorda il copricapo cardinalizio.Due dischi di soffice pan di spagna vengono farciti con crema chantilly e fragole.

 

Se si pensa alla pasticceria della costiera amalfitana si pensa per prima cosa alla delizia al limone.Questa dolce dessert a forma di cupola si trova in ogni ristorante o pasticceria della città.Il dolce si compone di una cupola di pan di spagna bagnata nel limoncello e farcita con crema diplomatica al limone.

Il limoncello è un tipico liquore a base di limone della Costiera Amalfitana. Dolce e profumato, è ottenuto dall'estratto delle bucce dei limoni appena colti, in una fase della loro maturazione che prevede che il colore sia ancora piuttosto verde.
La sua storia è legata a diverse leggende, sorrentini, amalfitani e capresi, ad esempio, si contendono la sua invenzione. A registrare per primo il marchio "Limoncello" fu l'imprenditore Massimo Canale nel 1988. A Salerno e in tutta la Campania viene spesso prodotto in casa artigianalmente e offerto come dono durante le festività.

La sfogliatella e'uno tra i prodotti campani più conosciuti e amati non solo in Italia, ma nel mondo.Nel caso della sfogliatella di Santa Rosa le origini risalgono al 1700: deve il suo nome alle suore del monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini sulla Costiera amalfitana erano esperte cuoche, ma crearono la sfogliatella in modo del tutto casuale! Durante il giorno della preparazione del pane una delle monache aggiunse frutta secca, limoncello e zucchero alla farina di semola cotta nel latte. Una volta cotta, alla sfogliatella fu aggiunto il nome "Santarosa" proprio in onore del convento in cui fu creata per la prima volta. Nel 1818 un cuoco scoprì la ricetta, la riprodusse e finalmente il dolce ottenne il successo meritato. Nel tempo nuovi ingredienti hanno arricchito la sfogliatella, come la ricotta, le amarene sciroppate o la crema pasticciera.
 
 
 
 

COSA VEDERE:    


SALERNO[ torna al menu ]

Salerno è una sintesi affascinante di quanto il Mediterraneo possa offrire a coloro che vogliano conoscerlo più da vicino. La sua provincia è la più estesa della Campania e assieme alla Costiera Amalfitana, all’area archeologica di Paestum e al Cilento incontaminato, comprende anche l’ampia piana attraversata dal fiume Sele e dai suoi affluenti, e il Vallo di Diano.  Dall’alto, nell’abbagliante cornice del mare e del cielo, Salerno è come aggrappata ai fianchi della montagna, in una posizione spettacolare sul golfo.
La manifestazione Luci D’Artista che abbellisce la città a Natale attira ogni anno da inizio novembre a fine gennaio circa 1 milione di turisti .Le principali piazze di Salerno, le strade grandi e piccole, i parchi e la villa comunale vengono abbellite con luci natalizie a tema.  La manifestazione prevede anche diversi mercatini di Natale distribuiti in vari punti della città con prodotti tipici del sud. A partire da Natale 2016 viene installata sul Lungomare Trieste anche la ruota panoramica più grande d’Europa con vista sul mare!
 
 Il Lungomare Trieste è una passeggiata di 2 chilometri che collega il porticciolo turistico Masuccio con il porto commerciale, a fianco della spiaggia di Santa Teresa. Una passeggiata gradevole, molto utilizzata dagli abitanti e soprattutto dai turisti, per muoversi lungo la città. Di particolare interesse per i turisti è senz’altro la Stazione Marittima di Salerno, situata  sul molo Manfredi del porto commerciale, inserito tra i progetti architettonici di alta qualità nel 2013. Il lungomare è formato da 3 viali che corrono paralleli al centro storico alberati con palme, pini e tamerici. Alla fine del viale c’è appunto la spiaggia di Santa Teresa, recentemente riqualificata e la Villa Comunale che a Natale, durante Luci d’Artista, si trasforma in un giardino incantato.
 

Il centro storico della città è descritto come un esempio illustre  di urbanistica medievale dove, tra i monumenti, spicca il Duomo.La struttura che si vede oggi è quella derivante dal terremoto del 1688, che portò a ristrutturare e ricostruirlo.Sul lato meridionale dell’edificio si trova il campanile, che risale al XII secolo, di evidente ispirazione araba.
 
 
La via più famosa e caratteristica della città è la Via dei Mercanti, larga al massimo 5 metri al tempo dei Longobardi la principale strada commerciale di Salerno, che si sviluppa dall’arco di Arechi  in parallelo alla costa. Lungo Via dei Mercanti ci sono Palazzo Pinto con la Pinacoteca Comunale. Prima di arrivare alla parte più storica una piccola svolta per via Velia conduce a Piazza Flavio Gioia, piccolo gioiello rotondo con al centro una fontana. 
Diverse le strade caratteristiche: via Botteghelle, via dei Barbuti, vicolo della Neve. Uno dei monumenti più famosi del centro è la fontana dei Pesci a Sedile del Campo, attribuita a Luigi Vanvitelli.
 
Fontana dei pesci
 

 

Oggi questo luogo è il cuore dello shopping, corredato da chiese e palazzi antichi. Nel cuore del centro storico vi è, inoltre, il museo archeologico provinciale, mentre proprio lungo Via dei Mercanti vi è il museo didattico della Scuola Medica Salernitana.
Lane, latte, letto: caldo, cibo leggero e riposo. Se avete mai sentito questo detto che consiglia il metodo per guarire dalla febbre, sappiate che è nato nella Scuola Medica Salernitana, la prima università di Medicina d’Europa. Nell’anno 1000 i medici di Salerno avevano già trovato alcuni rimedi alla comuni malattie tanto da essere considerati come i primi professori di medicina del mondo moderno. Erano rimedi pratici, nati dall’esperienza, in cui le donne (Mulieres Salernitanae) svolgevano un ruolo fondamentale. Secondo la leggenda la Scuola è nata una notte di tempesta sotto gli archi dell’acquedotto di Salerno in cui si sarebbero incontrati per caso i quattro fondatori: l’arabo Adela, il greco Ponto, l’ebreo Elino e il latino Salerno. Nel centro di Salerno è perfettamente conservato e visitabile il Giardino della Minerva che la Scuola Medica Salernitana usava per insegnare agli allievi l’uso delle erbe officinali. Per questo motivo è considerato come il primo di tutti gli orti botanici poi nati in Europa. Nel giardino c’è una Tisaneria con tavoli panoramici sul Golfo di Salerno!

 Se si vuole avere una bella vista della città e del relativo Golfo, bisogna andare al Castello di Arechi. Si tratta di un castello medievale situato a 300 metri sul livello del mare. Per tradizione la fortezza è associata al duca longobardo Arechi II.Molto particolare è anche l’Acquedotto medievale, che forniva acqua al convento di San Benedetto. La caratteristica che lo rende noto è l’utilizzo dell’arco ogivale, una vera innovazione ai tempi della sua costruzione nel IX secolo.

 

 

BATTIPAGLIA[ torna al menu ]

A pochi chilometri dall'aeroporto di Salerno,e sulla via del Cilento,non potete non fare una pausa culinaria a Battipaglia per comprare della mozzarella o ancor meglio la famosa Zizzona di Battipaglia; troverete facilmente molti caseifici sulla strada(calcolate che la SS 18 e' da molti ribattezzata la strada della mozzarella). Tra i migliori: Caseificio la fattoria,La regina di Battipaglia ,Caseificio Vannulo, Riva bianca,Perla del mediterraneoCaseificio il granato(dopo Paestum), Barlotti(dopo Paestum), Caseificio torricelle(vicino Paestum),Masseria lupata(a Paestum).
 
 

PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI[ torna al menu ]

Il territorio del Parco Regionale dei Monti Picentini, si estende su una superficie di circa 63.000 ettari compreso in 30 comuni delle Province di Avellino e Salerno.Dalle sorgenti dei monti Picentini, coperti di faggi, cerri e castagni secolari, nascono i fiumi Sele, Calore, Sabato, Picentino, Ofanto, le acque dei quali sono utilizzate per dissetare Napoli, l'Irpinia, la Puglia ed il Salernitano.
La ricchezza faunistica dei luoghi, e la flora lussureggiante ideale per il trekking, si associano ad un territorio gestito da secoli secondo i ritmi naturali, lontano da moderne fonti di inquinamento e da eccessive pressioni antropiche. Pur comportando qualche danno per il bestiame ancora allevato allo stato brado, in questi boschi sopravvivono lupi, linci, tassi, aquile reali che popolano gli alti contrafforti del Terminio, del Mai, del Cervialto, dall' Acellica, del Polveracchio.
Le balze montane ricche di erbe spontanee della macchia mediterranea, continuamente alimentate da innumerevoli sorgenti permettono l'allevamento brado di animali destinati al rifornimento di materie prime di altissima qualità ed anche questo patrimonio deve essere preservato attraverso la valorizzazione di quei prodotti tipici che nel territorio del Parco si producono.
Inoltre una storia fatta di continue lotte ed avvicendamenti di popoli, ha lasciato sul territorio le tracce di queste civiltà, che a loro volta costituiscono un ricco patrimonio culturale da salvaguardare.
 
 

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