👉INFO GENERALI CAMPANIA👈
Per semplificare la ricerca sulla mappa ho contrassegnato Salerno con il colore AZZURRO-CELESTE
In pullman
Da Napoli: È possibile raggiungre Salerno da Napoli con il bus SITA. Il
servizio bus è abbastanza rapido (circa 1 ora). Il capolinea di partenza
a Napoli è in Piazzale Immacolatella in zona porto oppure è possibile
attendere il bus presso la fermata in via Galileo Ferarris, non distante
dalla stazione di Napoli Centrale. Il costo del biglietto è biglietto
4.30€ a persona per la singola corsa.
Per ulteriori percorsi c'è un biglietto regionale che permette di
viaggiare con il bus (limite a tempo) o in treno (un viaggio): vedi
Campania Unico.
Arrivare a Salerno dalla Costiera Amalfitana:Potreste usufruire, qualora vorrete provare l'ebbrezza della tortuosa
SS 163, del
pullman SITA da Amalfi fino a Salerno. Gli autisti sono
molto esperti e guidano senza sforzo lungo i numerosi tornanti, dunque
non lasciarti scappare quest'emozionante viaggio in bus dalla Costiera a
Salerno. In piena estate bisogna aspettarsi lunghe code, dal momento
che le automobili e gli autobus turistici tendono ad impadronirsi della
strada.
Ecco alcune compagnie di bus valide:
In auto
In auto da Nord:
A1 Napoli – Salerno, Salerno
A30 Caserta – Roma, uscita Fratte/Salerno centro
In auto da Sud:
A3 Salerno - Reggio Calabria, uscita Fratte/Salerno centro
In treno
Dalla stazione di Napoli Centrale o Piazza Garibaldi si può facilmente
raggiungere Salerno in treno cone le compagnie
Trenitalia e
Italo. Il biglietto dei treni regionali per
Salerno costa circa € 3-4 e si chiama U-5 Unico Campania. Altri treni,
quali quelli ad alta velocità, sono leggermente più costosi e costano
circa 7-10 €.
In traghetto
L'azienda Coop Sant'Andrea, che gestisce il servizio di traghetti da e
per la Costiera Amalfitana, assicura ogni anno a partire da fine
settimana di Pasqua i collegamenti via mare per Salerno. I collegamenti,
con traghetti e aliscafi, sono tra le seguenti città della Costiera
Amalfitana: Salerno, Positano e Amalfi. In piena estate, inoltre, sono
attivi anche i collegamenti verso Maiori e Minori.
Spostarsi con il traghetto dalla Costiera Amalfitana per arrivare a
Salerno è, senza ombra di dubbio, scelta migliore, sia perchè è il modo
più veloce, oltre che il più rilassante.
La città di Salerno può contare su tre tipi di trasporti pubblici: metro, bus e trasporto ferroviario,
grazie ai quali è possibile raggiungere le principali città della
Costiera Amalfitana, i paesi del Cilento, città turistiche come Pompei e
Sorrento, oltre al capoluogo di regione Napoli.
BUS: Il servizio di autobus
Busitalia raggiunge le principali città nei dintorni.La stazione principale degli autobus a Salerno è alla stazione centrale
dei treni. E' assolutamente necessario avere il
biglietto prima di salire sull'autobuse che si possono acquistare nelle varie tabaccherie o negli uffici Busitalia.
METRO: Il network della
Metropolitana di Salerno si estende per circa 8 km lungo
l'intera città e connette il centro storico con lo stadio Arechi in
circa 15 minuti.
-https://www.livesalerno.com/it/vedere-fare/itinerari
In quest'ampia area madre natura è stata parecchio generosa, ecco perché
i piatti tipici di Salerno rispecchiano l'abbondanza e la qualità della
materia prima.
Gli
scialatielli
sono un formato di pasta tipico della zona di Salerno e di Amalfi ed il
perfetto condimento è il sugo allo scoglio che può essere bianco o
macchiato con del pomodorino fresco.A volte troviamo anche risotti con
lo stesso condimento.
La pizza a Salerno è un po' diversa da quella tipica napoletana, è infatti sottile e dal cornicione alto. La pizza chiamata "Carmine" è una delle più diffuse in città, insieme alla tipica Margherita.
Prende il nome da Carmine Donadio, proprietario della pizzeria
"Carminuccio" situata nel popolare quartiere piuttosto periferico di
Mariconda, per tanti la pizza migliore della città. La sua farcitura
comprende pomodoro, mozzarella(o formaggio), pancetta tagliata a cubetti
e basilico. Spesso a Salerno la margherita viene condita con mozzarella
di bufala campana, un prodotto d’eccellenza di questa zona(chiamata anche "Zizzona" di Battipaglia).
Le
lagane
sono un formato di pasta rustico a metà strada tra le tagliatelle e le
lasagne e sono solite essere condite con legumi, molto spesso con i
ceci.
La
Parmigiana salernitana prevede
l’uso delle zucchine al posto della più celebre ricetta che utilizza le
melanzane. Le zucchine vengono fritte e alternate in strati con
mozzarella di bufala, salsa di pomodoro e parmigiano.
La
milza imbottita,
o meglio in dialetto ‘mbuttunata, è un piatto che viene cucinato spesso
in città, in particolare nel periodo estivo in occasione della festa di
san Matteo.
Si tratta di un piatto dalle origini povere che prevede l’utilizzo delle
interiora.viene preparata farcendo la milza di vitello con un battuto
di aglio, prezzemolo e peperoncino.
La milza viene poi cotta a lungo e a bassa temperatura con il vino rosso
e il mosto cotto.
Le alici alla piattella sono uno dei piatti principali della cucina tradizionale di Salerno.Si tratta di un piatto della cucina povera della città che prevede l’uso del pesce azzurro pescato nel golfo di Salern condito con olio d'oliva.
La Ciambotta e' un contorno di verdure estive diffuso in tutta
l'Italia meridionale e per questo ne esistono molte versioni. Chiamata
anche "cianfrotta" o "caponata", è generalmente costituita da patate,
melanzane, pomodori, peperoni e peperoncino, cipolla ed erbe aromatiche a
piacere.Nella versione salernitana, però, si usano solo i peperoni, le patate e le melanzane.
Il
Cuoppo e' un tipico cibo di strada campano, il re indiscusso
dello street food salernitano. Il cuoppo fritto di mare fa parte delle
antiche tradizioni culinarie locali: è un cono di frittura più o meno
grande che trabocca di pietanze.
Passeggiando per le stradine del centro di Salerno è impossibile non imbattersi in un rivenditore di cuoppo fritto,
che di solito è composto da alici, gamberi, calamari e paranza, il
tutto impanato e fritto.
Tra i dessert più conosciuti in città troviamo sicuramente la Scazzetta del Cardinale.Si tratta di un dolce a base di pan di spagna che nella forma e nel colore ricorda il copricapo cardinalizio.Due dischi di soffice pan di spagna vengono farciti con crema chantilly e fragole.
Se si pensa alla pasticceria della costiera amalfitana si pensa per prima cosa alla delizia al limone.Questa dolce dessert a forma di cupola si trova in ogni ristorante o pasticceria della città.Il dolce si compone di una cupola di pan di spagna bagnata nel limoncello e farcita con crema diplomatica al limone.

Il
limoncello è un tipico liquore a base di limone
della Costiera Amalfitana. Dolce e profumato, è ottenuto dall'estratto
delle bucce dei limoni appena colti, in una fase della loro maturazione
che prevede che il colore sia ancora piuttosto verde.
La sua storia è legata a diverse leggende, sorrentini,
amalfitani e capresi, ad esempio, si contendono la sua invenzione. A
registrare per primo il marchio "Limoncello" fu l'imprenditore Massimo
Canale nel 1988. A Salerno e in tutta la Campania viene spesso prodotto
in casa artigianalmente e offerto come dono durante le festività.

La sfogliatella e'uno tra i prodotti campani più conosciuti e amati non solo in Italia, ma nel mondo.Nel caso della
sfogliatella di Santa Rosa le origini risalgono al 1700: deve il suo nome alle suore del monastero di Santa Rosa
a Conca dei Marini sulla Costiera amalfitana erano esperte cuoche, ma
crearono la sfogliatella in modo del tutto casuale! Durante il giorno
della preparazione del pane una delle monache aggiunse frutta secca,
limoncello e zucchero alla farina di semola cotta nel latte. Una volta
cotta, alla sfogliatella fu aggiunto il nome "Santarosa" proprio in onore del convento
in cui fu creata per la prima volta. Nel 1818 un cuoco scoprì la
ricetta, la riprodusse e finalmente il dolce ottenne il successo
meritato. Nel tempo nuovi ingredienti hanno arricchito la sfogliatella,
come la ricotta, le amarene sciroppate o la crema pasticciera.
Salerno è una sintesi affascinante di quanto il
Mediterraneo possa offrire a coloro che vogliano conoscerlo più da
vicino. La sua provincia è la più
estesa della Campania e assieme alla Costiera Amalfitana, all’area
archeologica di Paestum e al Cilento incontaminato, comprende anche
l’ampia piana attraversata dal fiume Sele e dai suoi affluenti, e il
Vallo di Diano.
Dall’alto, nell’abbagliante cornice del mare e
del cielo, Salerno è come aggrappata ai fianchi della montagna, in una
posizione spettacolare sul golfo. La manifestazione
Luci D’Artista che abbellisce la città a Natale attira ogni anno
da inizio novembre a fine gennaio circa 1 milione di turisti .Le principali piazze di Salerno, le strade grandi e piccole, i parchi e la villa comunale vengono abbellite con luci natalizie a tema. La manifestazione prevede anche diversi
mercatini di Natale distribuiti in vari punti della
città con prodotti tipici del sud. A partire da Natale 2016 viene
installata sul Lungomare Trieste anche la ruota panoramica più grande d’Europa con vista sul mare!
Il
Lungomare Trieste è una passeggiata di 2 chilometri
che collega il porticciolo turistico Masuccio con il porto commerciale, a
fianco della spiaggia di Santa Teresa. Una passeggiata gradevole, molto
utilizzata dagli abitanti e soprattutto dai turisti, per muoversi lungo
la città. Di particolare interesse per i turisti è senz’altro la
Stazione Marittima di Salerno, situata sul molo Manfredi del porto commerciale, inserito tra i progetti architettonici di alta qualità nel 2013. Il lungomare è formato da 3 viali che corrono paralleli al
centro storico alberati con palme, pini e tamerici. Alla fine del viale
c’è appunto la spiaggia di Santa Teresa, recentemente riqualificata e la
Villa Comunale che a Natale, durante Luci d’Artista, si trasforma in un
giardino incantato.
Il centro storico della città è descritto come un esempio illustre di urbanistica medievale dove, tra i monumenti, spicca il
Duomo.La struttura che si vede oggi è quella derivante dal terremoto del 1688, che portò a ristrutturare e ricostruirlo.Sul lato meridionale dell’edificio si trova il campanile, che risale al XII secolo, di evidente ispirazione araba.
La via più famosa e caratteristica della città è la
Via dei Mercanti, larga al massimo 5 metri al tempo dei Longobardi la principale strada commerciale di Salerno, che si sviluppa dall’arco di Arechi in parallelo alla costa. Lungo Via dei Mercanti ci sono
Palazzo Pinto con la
Pinacoteca Comunale. Prima di arrivare alla parte più storica una piccola svolta per via Velia conduce a
Piazza Flavio Gioia,
piccolo gioiello rotondo con al centro una fontana.
Diverse le strade caratteristiche: via Botteghelle, via dei Barbuti,
vicolo della Neve. Uno dei monumenti più famosi del centro è la fontana dei Pesci a Sedile del Campo, attribuita a Luigi Vanvitelli.
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Fontana dei pesci
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Lane, latte, letto: caldo, cibo leggero e riposo. Se avete mai sentito
questo detto che consiglia il metodo per guarire dalla febbre, sappiate
che è nato nella Scuola Medica Salernitana, la prima università di Medicina d’Europa. Nell’anno
1000 i medici di Salerno avevano già trovato alcuni rimedi alla comuni
malattie tanto da essere considerati come i primi professori di medicina
del mondo moderno. Erano rimedi pratici, nati dall’esperienza, in cui
le donne (
Mulieres Salernitanae) svolgevano un ruolo
fondamentale. Secondo la leggenda la Scuola è nata una notte di tempesta
sotto gli archi dell’acquedotto di Salerno in cui si sarebbero
incontrati per caso i quattro fondatori: l’arabo Adela, il greco Ponto,
l’ebreo Elino e il latino Salerno. Nel centro di Salerno è perfettamente
conservato e visitabile il
Giardino della Minerva che
la Scuola Medica Salernitana usava per insegnare agli allievi l’uso
delle erbe officinali. Per questo motivo è considerato come il primo di
tutti gli orti botanici poi nati in Europa. Nel giardino c’è una Tisaneria con tavoli panoramici sul Golfo di Salerno!








Se si vuole avere una bella vista della città e del relativo Golfo, bisogna andare al
Castello di Arechi. Si tratta di un castello medievale situato a 300 metri sul livello del
mare. Per tradizione la fortezza è associata al duca longobardo Arechi
II.Molto particolare è anche l’
Acquedotto medievale, che
forniva acqua al convento di San Benedetto. La caratteristica che lo
rende noto è l’utilizzo dell’arco ogivale, una vera innovazione ai tempi
della sua costruzione nel IX secolo.






A pochi chilometri dall'aeroporto di Salerno,e sulla via del Cilento,non potete non fare una pausa culinaria a
Battipaglia per comprare della mozzarella o ancor meglio la famosa
Zizzona di Battipaglia;
troverete facilmente molti caseifici sulla strada(calcolate che la SS
18 e' da molti ribattezzata la strada della mozzarella). Tra i migliori:
Caseificio la fattoria,
La regina di Battipaglia ,
Caseificio Vannulo,
Riva bianca,
Perla del mediterraneo,
Caseificio il granato(dopo Paestum),
Barlotti(dopo Paestum),
Caseificio torricelle(vicino Paestum),
Masseria lupata(a Paestum).
Il territorio del
Parco Regionale dei Monti Picentini,
si estende su una superficie di circa 63.000 ettari compreso in 30
comuni delle Province di Avellino e Salerno.Dalle sorgenti dei monti Picentini, coperti di
faggi, cerri e castagni secolari, nascono i fiumi Sele, Calore, Sabato,
Picentino, Ofanto, le acque dei quali sono utilizzate per dissetare
Napoli, l'Irpinia, la Puglia ed il Salernitano.
La ricchezza faunistica dei luoghi, e la flora lussureggiante ideale per
il trekking, si associano ad un territorio gestito da secoli secondo i
ritmi naturali, lontano da moderne fonti di inquinamento e da eccessive
pressioni antropiche. Pur comportando qualche danno per il bestiame
ancora allevato allo stato brado, in questi boschi sopravvivono lupi,
linci, tassi, aquile reali che popolano gli alti contrafforti del
Terminio, del Mai, del Cervialto, dall' Acellica, del Polveracchio.
Le balze montane ricche di erbe spontanee della macchia mediterranea,
continuamente alimentate da innumerevoli sorgenti permettono
l'allevamento brado di animali destinati al rifornimento di materie
prime di altissima qualità ed anche questo patrimonio deve essere
preservato attraverso la valorizzazione di quei prodotti tipici che nel
territorio del Parco si producono.
Inoltre una storia fatta di continue lotte ed avvicendamenti di popoli,
ha lasciato sul territorio le tracce di queste civiltà, che a loro volta
costituiscono un ricco patrimonio culturale da salvaguardare.
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