👉INFO GENERALI LAZIO👈
Per semplificare la ricerca sulla mappa ho contrassegnato l'area della Ciociaria e la provincia di Frosinone  con il colore AZZURRO
-Per poter visitare la Ciociaria con calma e godendo al meglio delle sue 
bellezze, il consiglio è di avere un’automobile a disposizione. Infatti 
nonostante quasi tutti i borghi e i paesi siano ben collegati, potrebbe 
essere difficile pianificare delle visite a luoghi particolari dovendo 
sottostare agli orari dei trasporti pubblici. Sia che decidiate di 
arrivare e spostarvi in Ciociaria con la vostra macchina che se invece 
decidiate di noleggiare un’auto, sicuramente una Ciociaria on the road è
 la soluzione migliore per visitare questa località italiana.
-Ferrovia Roma - Pantano 
È
 ciò che rimane della vecchia ferrovia a scartamento ridotto Roma - 
Fiuggi - Frosinone; oggi svolge un servizio tranviario tra le "Laziali" 
(area della Stazione Termini sul lato di via Giolitti) e la stazione di 
Giardinetti ubicata in prossimità del Grande Raccordo Anulare.
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Terme-frosinone-e-dintorni 
      
      
      
      https://erywanderlust.blogspot.com/2021/03/cucina-laziale.htmlNB a Colleaprdo consiglio Trattoria Centrale Ca.Ta., molto rustico, abbiamo cenato benissimo in compagnia della gente del posto.
  
NB 
a Collepardo consiglio 
B&B Maison Dina ,piccolo ma molto carino e centrale. 
            
   
COSA VEDERE E FARE 
         
            
            La Ciociaria si colloca nella zona sud della regione Lazio
 in una posizione intermedia tra Lazio, Campania, Abruzzo e Molise. 
Proprio per questo, la Ciociaria è situata idealmente a metà strada tra 
il mare e la montagna dal momento che da qui si può arrivare facilmente 
sia sulla costa Tirrenica, sia sugli Appennini abruzzesi. La provincia 
di Frosinone, capoluogo della Ciociaria, comprende ben 91 comuni situati
 su un territorio prevalentemente montuoso che, per via della sua 
particolare conformazione, è anche sede di alcuni dei più importanti 
parchi protetti del Sud Italia: la Riserva Naturale Regionale del 
Fibreno, il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini e il Parco 
Naturale dei Monti Aurunci.
  
  
 ✪PALIANO,SERRONE,PIGLIO,ACUTO e ANAGNI  [ 
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   La strada del vino
 La Ciociaria è famosa per la benefica acqua di Fiuggi, ma non bisogna dimenticare che produce anche un ottimo vino.A partire dalla fine del mese di settembre organizzate un weekend sulla “
Strada del Vino Cesanese”, un insieme di itinerari che si snodano tra questi bellissimi borghi.
 I vini principali prodotti nel territorio sono due: il Cesanese del Piglio DOCG ed il Cesanese d’Affile DOC.
Il centro più rinomato della zona è Paliano, in passato potente castellania della famiglia Colonna e in tempi recenti divenuto famoso per la presenza del Parco Naturale della Selva dove vivono più di cinquanta specie di uccelli acquatici.Alle falde del massiccio dello Scalambra troviamo la ridente località di Serrone,
 frequentata soprattutto dagli amanti della natura e dello sport per la 
presenza del prestigioso club deltaplanistico che organizza una 
manifestazione a carattere internazionale. il paese di Piglio sorge sulla cresta di uno sperone roccioso del Monte Scalambra. Nella 
prima domenica del mese di ottobre si tiene in paese la sagra dell’uva, la manifestazione folcloristica più rappresentativa della zona del Cesanese. Da visitare il Castello Orsini. In questo luogo straordinariamente panoramico sulla Valle del Sacco e sulla campagna romana si trova Acuto.
 Questo paese, un tempo feudo del Vescovo di Anagni, ha basato a lungo 
la sua economia prevalentemente sull’attività agricola e pastorale tanto
 che ancora oggi la sua cucina è fortemente caratterizzata dai sapori 
forti e genuini dei prodotti della sua terra. Da visitare il Museo della
 Beata Maria De Matthias. Appuntamento di Ottobre è la rappresentazione della «Vendemmia di una volta» e della pigiatura dell’uva,mentre in estate sarà rievocato l’antico rito della mietitura e trebbiatura del grano, un lavoro che impegnava uomini e animali in una delle attività agricole più importanti del calendario contadino.rappresentazione de «La trita».
 Anagni, l’antica “Anagnia” capitale della Confederazione degli Ernici, si erge su di una collina tra i monti Ernici e la Valle del Sacco.  Fu teatro delle lotte tra i Colonna, il 
re di Francia Filippo il Bello e papa Bonifacio Vlll, che qui venne 
fatto prigioniero e avvenne il celebre episodio dello “schiaffo di Anagni“.Fu libero comune e nel XIII secolo cadde sotto la signoria dei Caetani. In questo periodo visse una fase di straordinario splendore, arrivando a contare circa 50.000 abitanti, dando alla Chiesa ben quattro papi e divenendo residenza pontificia, tanto da meritare l'appellativo di "Città dei Papi".
 
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| Paliano | 
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| Serrone | 
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| Piglio | 
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| Acuto | 
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| Anagni | 
Tra 
Fiuggi e Ferentino
 sono numerosi i centri benessere di qualità che fanno della Ciociaria 
uno dei luoghi del buon vivere, é qui che in strutture particolarmente 
attrezzate si può ritrovare la perfetta forma fisica. Tra le piu' rinomate : Terme di Fiuggi ,Fonte Bonifacio VIII , Fonte Anticolana e Terme Pompeo.
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| Fonte Bonifacio VIII  | 
 
Il nome stesso, Fumone, deriva da una pratica militare a scopo difensivo
 risalente al Medioevo, che prevedeva di far innalzare dall’alta torre 
di avvistamento una colonna di fumo, segnale dell’arrivo di un imminente
 pericolo. Al paese si accede attraverso due ingressi: Porta Romana, la principale, e Porta Napoletana, che invece rappresentava un’uscita di sicurezza. L’edificio più rilevante del centro storico è il Castello Longhi - De Paolis, poi troviamo il suggestivo Giardino Pensile, da cui si gode di una splendida vista, e Casa - Museo Ada e Giuseppe Marchetti Longhi.Gli edifici religiosi di principale interesse sono certamente la Chiesa Collegiata della Santissima Maria Annunziata e la Chiesa di San Gaugerico. Da visitare è poi la Riserva Naturale Lago di Canterno, uno dei bacini carsici più estesi del Lazio.
 
Le origini di Alatri sono legate alla popolazione degli
 Ernici, un antico raggruppamento italico a cui si attribuisce la costruzione dell’Acropoli e delle possenti mura 
megalitiche che circondano il centro abitato e custodiscono il ricco 
patrimonio del Borgo. Molti sono i monumenti di grande interesse, non 
solo risalenti all’epoca romana, come la Cattedrale di San Paolo, che accoglie il Miracolo dell'Ostia Incarnata,il Palazzo Gottifredo,  sede del Museo Civico, e il Chiostro di San Francesco, in cui è stato rinvenuto il misterioso affresco del Cristo nel Labirinto.
 






 
Situata nel cuore dei Monti Ernici,è
 un grazioso borgo medievale: un fitto reticolo di viuzze e piazzette, 
che offre pittoreschi scorci di paesaggio. Il territorio carsico di 
Collepardo è luogo di singolari fenomeni geologici, che hanno lasciato 
tracce di eccezionale interesse naturalistico. Tra questi le Grotte di Collepardo, dette anche “dei Bambocci”
 per via delle singolari figure formate da stalattiti e stalagmiti; ed 
il Pozzo d’Antullo (o Santullo), una rarissima dolina carsica profonda 
m. 50 e larga m. 140, sulla cui origine sono fiorite molte leggende 
popolari.Collepardo ospita sul suo territorio uno dei Monasteri più belli dell’Italia centrale: la Certosa di Trisulti,
 edificata nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III. Dal 1947 essa non 
ospita più i Certosini ma i Cistercensi, che accolgono cordialmente i 
visitatori tra chiostri silenziosi ed antichi laboratori di farmacia ed 
erboristeria. Interessante e 
attualissimo è il corso di erboristeria e botanica pratica, introduttivo
 al riconoscimento ed uso delle piante officinali, organizzato 
annualmente nel piccolo centro: non si lascia così cadere l’antica 
tradizione locale, che da secoli ricerca e trasforma le erbe officinali 
di cui è ricca la flora dei Monti Ernici. Sempre a valorizzazione e 
studio di questo tesoro naturale c’è anche da ammirare il Giardino botanico “Flora Ernica”. NB Collepardo fa parte di una tappa del Cammino di San Bendetto che spieghero' nell'ultimo paragrafo in basso 
 
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Certosa di Trisulti
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Pozzo d'Antullo
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Bar trattoria centrale
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     Veroli è uno dei centri della Ciociaria più ricchi di storia, cultura ed arte. Città ernica col nome di Verulae, poi municipio romano, ebbe grande importanza nel medioevo quale sede vescovile.Dell’antica città degli Ernici è ancora visibile, nel rione di San Leucio, parte della grandiosa cinta muraria in opera poligonale, riutilizzata dai Romani e rafforzata poi durante il  Medioevo con l’aggiunta di torri e porte. Della Verulae romana
 rimane traccia in un frammento di calendario del I secolo d.C.. 
  
 
    
    La parte antica della città, prima volsca, poi romana, quindi libero comune nel Medioevo e dominio dei
 Caetani dal 1330, domina da un colle la piana del fiume Sacco con una magnifica vista .Fra i monumenti da visitare c’è la Collegiata di Santa Maria.La storia del territorio si può ‘leggere’ visitando il Museo archeologico comunale che ospita i reperti del periodo pre-romano e romano rinvenuti nel territorio,e di particolare interesse è la 
festa della “radeca”,
 il Carnevale di Frosinone, che trae la sua importanza dalla 
celebrazione della rivolta dei frusinati contro le truppe d’occupazione 
francese avvenuta nel 1798 e nel 1799.
  
Il suo nome racchiude la sua identità: Isola del Liri è un’isola sul fiume Liri
. Alle spalle del castello ducale Boncompagni – Viscogliosi, che domina la città dalla rocca su cui sorge, il Liri si divide in due bracci formando due cascate di circa trenta metri: la Cascata Grande, detta anche Verticale, e la Cascata del Valcatoio.   
    
  Crocevia naturale fra la Piana del Liri e le valli di Comino e Roveto, Sora è uno dei centri più importanti ed attivi della provincia di Frosinone. La città è nota da sempre per la sua “Fiera”, che annualmente mette in mostra i prodotti dell’artigianato e della piccola industria locale. Molti e importanti i luoghi di culto 
della cittadina che potrebbero far parte di un vero e proprio itinerario
 religioso. Citiamo tra le tante la Cattedrale, sede vescovile, l’Abbazia di San Domenico, Santa Restituta con il portale trecentesco, il Convento dei Padri Passionisti, ecc.
 
Il paese di Posta Fibreno si 
sviluppa sull’alto di un costone, da cui si apre un meraviglioso 
panorama sul bacino sottostante. Deve il suo nome al fatto che, 
trovandosi a metà strada tra Roma e Napoli, era il luogo di cambio dei 
cavalli utilizzati per recapitare la posta. Per proteggere il bellissimo
 lago è stata creata la Riserva Naturale.Questo lago è in realtà un’enorme sorgente di acqua purissima proveniente dalle falde dei vicini monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio,Molise e dà vita al gelido e limpido fiume Fibreno.Singolare particolarità del lago è l’isola galleggiante,rifugio di numerose specie di uccelli palustri, di anfibi, di pesci.  
 
    
   ✪ VAL DI COMINO E PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO,LAZIO E MOLISE[ 
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    La 
Val di Comino è parte del versante laziale del 
Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise,
 e dal punto di vista naturalistico costituisce,uno dei comprensori più belli dell’intera regione. Percorrendo la “
romantische strasse della ciociaria”
 si toccheranno scenari insoliti, dai piccoli borghi che risentono 
dell’influenza abruzzese caratterizzati da ciò che resta degli antichi 
castelli alle oasi naturalistiche più interessanti e incontaminate 
dell’Italia centrale, rifugio di molte specie di uccelli palustri, di 
anfibi e di pesci. 
 I borghi toccati da questa area sono 
San Donato Val di Comino, comune Bandiera Arancione Touring Club Italiano
 dove l'artigianato è ancora vivo, e particolarmente vivace è l’attività degli scalpellini. ; Posta Fibreno(citata prima) tra le più incontaminate oasi naturalistiche dell’Italia centrale; 
Campoli Appennino,ospita l’
Area Faunistica dell’Orso Bruno Marsicano ed e' terra di tartufo a cui viene dedicata una sagra e Atina capoluogo della valle uno dei borghi piu' belli d'Italia(di cui palero' sotto).
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San Donato
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Campoli Appennino
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Arpino è la città natale di Cicerone, Caio Mario, Vipsanio Agrippa e del pittore Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, maestro del Caravaggio.
Le
 origini di Arpino sono legate al mito del dio Saturno che qui dimorò e 
morì. Ancora oggi affacciandosi dal Belvedere, tra gli ulivi si scorge 
il rudere della tomba di Saturno.Arpino fu importantissima città 
fortificata dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani. Lo testimoniano le 
imponenti mura megalitiche, dette anche ciclopiche per la grandezza dei 
massi con cui sono costruite, dell’Acropoli di Civitavecchia; in esse si apre un’arcaica Porta ad ogiva detta Arco a Sesto Acuto, unica del genere in Italia. Domina l’Acropoli la Torre di Cicerone,
 la quale offre uno spettacolare panorama sul piccolo borgo di 
Civitavecchia, sul centro storico di Arpino, sulla valle e le colline, 
sui Monti Lepini verso il mare oppure sull’Appennino con i Monti Ernici e
 i Monti Marsicani del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio Molise.Arpino tutela e valorizza le tradizioni, usi e costumi della terra ciociara con Il Gonfalone di Arpino tra gli eventi folcloristici più importanti in provincia di Frosinone. NB Arpino fa parte di una tappa del Cammino di San Bendetto che spieghero' nell'ultimo paragrafo in basso 
 
 
Le Gole del Melfa e il Tracciolino(strada che le attraversa per intero le Gole) rappresentano un “Monumento Naturale”
 grazie al valore geo-botanico, alla presenza della fauna selvatica e 
alla bellezza di un luogo unico nel territorio. A causa di una diga che 
sbarra l’alto corso del fiume, il Melfa rimane secco per buona 
parte dell’anno, ma quando c’è acqua, il Melfa è un fiume bellissimo, 
con salti e rapide che radunano canoisti dall’Italia e dall’estero(un vero paradiso per gli amanti degli sport d’acqua e non solo). 
 
 
  

 
Il Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco” è un’area nel comune di Falvaterra
 di grande valore sia dal punto di vista speleologico che geologico con 
un sistema sotterraneo di grotte carsiche lunghe più di 5 chilometri che
 si snoda all’interno della collina di Monte Lamia. All’interno del 
Monumento si trovano le bellissime Grotte di Falvaterra, attualmente visitabili per i primi 250 metri a livello turistico e per i primi 600 metri a livello speleoturistico.  
Nel 529 Benedetto da Norcia, dopo aver trascorso tre anni in totale solitudine a Subiaco, fondò l’Abbazia di Montecassino,
 importantissimo centro di cultura e di diffusione del monachesimo 
occidentale. Cassino, completamente distrutta nel corso della II guerra 
mondiale, e perciò detta la “Città Martire“, è stata ricostruita 
subito dopo secondo moderni criteri urbanistici, e conserva la dolorosa 
testimonianza dell’evento con i cimiteri militari polacco, inglese, 
tedesco e italiano, dove riposano più di 30.000 soldati. Sopravvissute alla guerra, tracce dell’epoca imperiale romana si trovano nella zona archeologica i resti dell’Anfiteatro e il Sepolcro di Ummidia Quadratilla, il Teatro di età augustea,  e le Terme Varroniane. Del periodo delle lotte fra Impero e Papato è la Rocca Janula, divenuta poi 
fortezza a guardia di tutta la piana sottostante. Cassino si fa custode,
 inoltre, del primo documento della lingua italiana e della più antica 
formula di testimonianza giuridica in difesa dei “diritti reali”: la “Magna Charta” cassinese. NB Montecassino fa parte di una tappa del Cammino di San Bendetto che spieghero' nell'ultimo paragrafo in basso
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Abbazia di Montecassino
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| Cassino | 
Atina, estremo e forse 
più imponente baluardo sannita a difesa delle vie di accesso al Sannio, 
viene ricordata per prima dal poeta latino Virgilio che la annovera tra 
le cinque città del Lazio alleate di Turno contro Enea, definendola “potens“.
 Nel III sec. a.C. viene conquistata dai Romani, sotto la cui 
dominazione ebbe il rango di prefettura, poi di colonia, infine di 
municipio.Tra i suoi “gioielli” architettonici, le antichissime mura poligonali,il Palazzo Ducale e la settecentesca cattedrale di Santa Maria Assunta.Ospita manifestazioni internazionali, come il festival “Atina Jazz” e il Festival del Folklore. Adagiata su un colle, Boville Ernica deve il suo primitivo nome di “Bauco” 
ricorda il culto agricolo del dio Bove, simbolo della fecondità. Nella 
zona archeologica di monte Fico, dove sorgeva il tempio dedicato a 
quella divinità, sono state ritrovate statuette votive raffiguranti il 
bue. Un tempo sorgeva al piano, ma dopo le 
invasioni dei Saraceni e degli Ungari vide la sua popolazione 
trasferirsi sul colle e divenne uno dei centri più fortificati: oltre le
 citate mura pelasgiche, la rendevano imprendibile il grandioso castello
 e la possente cinta muraria medioevale con ben 18 torri ancor oggi totalmente in piedi. 
Sulla cima di Montenero vi sono i ì resti di una fortissima Rocca, che guardava e difendeva l’antico “Castrimonium“, nel periodo medioevale “Castrum in Campanea”, oggi Castro dei Volsci. Nel cuore
 della Ciociaria, con un panorama incantevole e suggestivo, questo paese
 mantiene l’aspetto di un borgo medioevale con archi, torri e muri di 
nudo sasso. Nel centro cittadino si può ammirare la superba Fontana Grande, opera monumentale del secolo scorso, mentre sulla torre civica è notevole l’orologio a scatti pendolari. Sullo spiazzo terminale fu inaugurato nel 1964 il monumento alla “Mamma Ciociara“. Altro motivo di interesse per Castro dei Volsci è la visita dell’area 
archeologica di Santa Maria del Piano, dove sono stati individuati 
antichi monumenti (ville rustiche, impianti termali, necropoli) che 
testimoniano un insediamento con più fasi: dalla tarda età repubblicana all’alto medioevo.
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Murales dedicato a Nino Manfredi che qui nacque
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Originariamente rifugio di pastori, Pico è situata a 194 metri sul livello del mare,circondata da colline immerse in una 
natura ricca di boschi e pascoli, mentre vite ed ulivo costituiscono le 
colture più diffuse.Notevoli i 
resti del suo poderoso sistema difensivo, il quale, ancora oggi, 
dall’alto dell’abitato, domina la vallata e le colline circostanti. Non 
sono pochi i luoghi di culto, i quali fanno fede alla religiosità dei 
picani, e tra questi ricordiamo in particolare la Chiesa di Sant’Antonino, patrono della città. Particolare per il suo fenomeno ad intermittenza, la fonte “Petescia” ha un flusso limitato a tre brevissimi periodi coincidenti con l’alba, mezzogiorno ed il tramonto. 
Per
 tutti gli appassionati di motori, della provincia e non solo, è 
appuntamento assolutamente da non perdere il Rally di Pico, gara 
automobilistica valevole per il campionato italiano. Un Cammino di 300 km attraverso il cuore dell’Italia, 
che muovendo dall’Umbria, percorre tutto il Lazio e giunge vicino al 
confine con la Campania. Un itinerario di 16 tappe sulle tracce di san Benedetto da Norcia,
 che unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia, suo luogo 
natale; Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi 
monasteri; e Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e 
scrisse la Regola.
 
  
    
    
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