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Cosa fare [ torna al menu ]
🏃🏇🚴Itinerari a piedi,bici e cavallo nelle terre dei Gonzaga
🚣Acqua nell'anima, tra citta' e fiume
🚶Il cammino delle colline moreniche
🍷🍖Strada dei vini e dei sapori mantovani
MANTOVA e provincia con il colore BORDEAUX
Mantova [ torna al menu ]
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San Benedetto Po [ torna al menu ]
Le origini di San Benedetto Po risalgono ad un passato molto lontano. Probabilmente esisteva, già in epoca romana, un insediamento sull'isola di Polirone, situata tra il fiume Po e il Lirone (così come in altre zone delle sponde del Po). Quando nel 1007 Tedaldo di Canossa, nonno della contessa Matilde, fondò il Monastero di Polirone, in queste terre non rimanevano che pochissimi abitanti, riuniti attorno ad una piccola chiesa dedicata a Santa Maria, San Benedetto, San Michele arcangelo e San Pietro.
Grazie a Guido Gonzaga il Monastero entra nel 1420 nell'appena costituita Congregazione di Santa Giustina di Padova e assume la forma e la struttura che conserva ancora oggi. Nello stesso periodo i monaci ricoprono un ruolo attivo nelle riforme agrarie dell’epoca, attuando opere di bonifica e mutando i contratti con i coloni, obbligandoli a consegnare loro un terzo del raccolto. Queste causarono forti contrasti che caratterizzarono i rapporti tra i contadini e il monastero nel secolo successivo. Una seppur modesta ripresa economica cominciò a intravedersi nel XVIII secolo (quando il complesso era sotto il controllo di austriaci e francesi), ponendo così fine ad una secolare lotta fra i monaci e i contadini.
Vennero allora restaurati vari ambienti, sistemati la biblioteca e l'archivio, arricchita la pinacoteca con antiquaria e stampe e creata un'Accademia letteraria al fine di evitare la chiusura, prevista per quegli enti ecclesiastici che non risultassero di pubblica utilità.
Nonostante l'impegno profuso, nel marzo del 1797, con l'arrivo delle truppe napoleoniche, giunse la tanto temuta soppressione e la vendita del patrimonio artistico del complesso, che finì dunque per disperdersi, ad eccezione di quello contenuto nella chiesa abbaziale, che diventa di proprietà parrocchiale, e dei preziosi manoscritti confluiti nella biblioteca di Mantova.
Pomponesco [ torna al menu ]
Sabbioneta [ torna al menu ]
Le strade di Sabbioneta sono disposte in un reticolo ortogonale, creando una griglia di strade larghe e diritte. Questa disposizione offre non solo un senso di ordine visivo, ma anche facilità di movimento attraverso la città. I principali edifici e le piazze sono posizionati strategicamente lungo questo reticolo, creando una struttura urbana armoniosa e funzionale. Le forme, le proporzioni, le misure rimandano a una bellezza segretamente alchemica (ritmata sui numeri 6 e 12, come rivelerebbero le mura esagonali o il significato cosmologico del sole allo zenit il 6 dicembre – giorno natale di Vespasiano – quando entra in palazzo Ducale).
Il cuore della città ospita la piazza principale e il maestoso Palazzo Ducale, che con i suoi cortili interni e le decorazioni eleganti, incarna il potere e la grandezza dell'epoca.
Un punto di grande rilievo è il Teatro all'Antica, un capolavoro dell'architettura teatrale rinascimentale tra i teatri più antichi d'Europa. Questo teatro è progettato con una cura meticolosa per l'acustica e offre un'esperienza teatrale intima e coinvolgente, di cui ancora oggi si può usufruire.
Oltre alle strade principali, Sabbioneta è circondata da una cinta muraria ben conservata, che contribuisce a preservare il suo aspetto storico e la sua atmosfera unica.
Sabbioneta è stata riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, e questo riconoscimento non sorprende dato il suo straordinario stato di conservazione e il suo impatto culturale.
Sabbioneta è, inoltre, comune certificato con la bandiera arancione del Touring Club Italiano, nonché uno dei Borghi più belli d’Italia.
Ciclovia Mantova-Peschiera [ torna al menu ]
L'area è l'ideale per gli amanti della bicicletta, infatti la rete delle piste ciclabili è molto estesa e adatta a ciclisti di ogni livello, dal principiante all'esperto. Di estrema bellezza dal punto di vista paesaggistico e culturale la ciclovia Mantova – Peschiera: un percorso cicloturistico di 42,5 km adatto anche a famiglie con bambini che segue il corso del fiume Mincio arrivando fino al Lago di Garda.
Il territorio è vario e spazia dalle colline moreniche, alla pianura terrazzata, dalla zona meandriforme a paleoalvei al complesso dei laghi di Mantova, con le eccezionali zone umide delle Valli del Mincio e i boschi planiziali del Bosco Fontana.
Canneto sull'Oglio [ torna al menu ]
Castellaro Lagusello [ torna al menu ]
Cavriana [ torna al menu ]
Solferino [ torna al menu ]
Volta Mantovana [ torna al menu ]
Porto Mantovano [ torna al menu ]
Borgo Virgilio [ torna al menu ]
Ponti sul Mincio [ torna al menu ]
Piccolo comune di origini medievali, adagiato ai piedi di un castello, storicamente inserito nel sistema dei fortilizi scaligeri. È un paesino dove il tempo sembra essersi fermato, o dove la pace e la bellezza dei posti, invitano il turista ad una sosta più attenta. Dell'antico castello del XII secolo sono ancora visibili torri e cinta merlata; poco lontano sorge la parrocchiale, intitolata in passato a San Leonzio e a San Giacomo da Ponte, oggi a Sant'Antonio Abate. La vicinanza al lago di Garda, inoltre, ha determinato la costruzione di splendide dimore, come villa Mazzetta e villa Garofalo.
Castiglione delle Stiviere [ torna al menu ]
Considerata la capitale dell’Alto Mantovano, Castiglione delle Stiviere è famosa per le sue chiese e i suoi monumenti tra cui spiccano il santuario di San Luigi, di epoca barocca, la cui costruzione fu voluta da Francesco Gonzaga, come ricordo del fratello; la chiesa del Rosario; il settecentesco duomo; palazzo Gonzaga, edificato nel XVII secolo; due pregevoli palazzi rinascimentali, il collegio delle Vergini, divenuto Museo Aloisiano, e quello dei Gesuiti. Una testimonianza dell'edilizia ottocentesca è data dal Teatro Sociale, inaugurato nel 1843, ma non ben conservato.
Monzambano [ torna al menu ]
Nel centro storico, dalla bella "piazzetta delle arti" un percorso a terrazza verdi si affaccia sulla valle e permette di ammirare il paesaggio disegnato dal Mincio che qui scorre parallelo al canale Virgilio. Questo e un altro bel camminamento in ciottoli costituisce il percorso turistico "Dal castello al fiume".
Le strade tra le colline portano al borgo di Olfino, che fu degli Olivetani (coltivatori dell'olivo). I pendii sono oggi zona di produzione di pregiati vini Doc.
Parco del Mincio [ torna al menu ]
Il Mincio nasce a Peschiera dal Lago di Garda e scorre rettilineo in territorio veronese per alcuni chilometri. Il fiume diventa mantovano (e quindi lombardo) in sponda destra a Ponti sul Mincio e a Monzambano. Tutta quest'area è compresa nell'anfiteatro morenico del Garda, con lievi colline ricoperte da vigneti e querceti. Poco oltre le Valli del Mincio e l'abitato di Grazie di Curtatone, il fiume si allarga sino a formare il primo dei tre laghi che abbracciano Mantova.
Il primo e il più ampio dei tre laghi è il Superiore. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura dei mesi estivi. Dai Laghi Superiore e di Mezzo si presenta allo sguardo il profilo della vasta reggia dei Gonzaga. Infine dal lago Inferiore è visibile l'ambiente umido della Vallazza. Sono possibili gite in motonave dagli attracchi di lungolago Mincio e Gonzaga. I protagonisti della vita animale nel territorio del Parco del Mincio sono sicuramente gli uccelli, che sono presenti con molte specie legate soprattutto all'ambiente acquatico e palustre. Insolita ma frequente in pianura la presenza della Cicogna bianca, dovuta all’attività di reintroduzione avviata dal Parco nel parco giardino Bertone. Notevole il sistema di chiuse e canali storici, e gli elementi architettonici ed artistici, tra cui il Santuario di S. Maria delle Grazie e numerose ville dei tempi dei Gonzaga come il complesso Gonzaga Guerrieri a Volta Mantovana.
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