sabato 7 giugno 2025

🇮🇹 Mantova e provincia

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🏃🏇🚴Itinerari a piedi,bici e cavallo nelle terre dei Gonzaga

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🚣Acqua nell'anima, tra citta' e fiume

🚶Il cammino delle colline moreniche 

🍷🍖Strada dei vini e dei sapori mantovani

 

 MANTOVA e provincia con il colore BORDEAUX

 

Mantova [ torna al menu ]

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San Benedetto Po [ torna al menu ]


Le origini di San Benedetto Po risalgono ad un passato molto lontano. Probabilmente esisteva, già in epoca romana, un insediamento sull'isola di Polirone, situata tra il fiume Po e il Lirone (così come in altre zone delle sponde del Po). Quando nel 1007 Tedaldo di Canossa, nonno della contessa Matilde, fondò il Monastero di Polirone, in queste terre non rimanevano che pochissimi abitanti, riuniti attorno ad una piccola chiesa dedicata a Santa Maria, San Benedetto, San Michele arcangelo e San Pietro.

Grazie a Guido Gonzaga il Monastero entra nel 1420 nell'appena costituita Congregazione di Santa Giustina di Padova e assume la forma e la struttura che conserva ancora oggi. Nello stesso periodo i monaci ricoprono un ruolo attivo nelle riforme agrarie dell’epoca, attuando opere di bonifica e mutando i contratti con i coloni, obbligandoli a consegnare loro un terzo del raccolto. Queste causarono forti contrasti che caratterizzarono i rapporti tra i contadini e il monastero nel secolo successivo. Una seppur modesta ripresa economica cominciò a intravedersi nel XVIII secolo (quando il complesso era sotto il controllo di austriaci e francesi), ponendo così fine ad una secolare lotta fra i monaci e i contadini.

Vennero allora restaurati vari ambienti, sistemati la biblioteca e l'archivio, arricchita la pinacoteca con antiquaria e stampe e creata un'Accademia letteraria al fine di evitare la chiusura, prevista per quegli enti ecclesiastici che non risultassero di pubblica utilità.

Nonostante l'impegno profuso, nel marzo del 1797, con l'arrivo delle truppe napoleoniche, giunse la tanto temuta soppressione e la vendita del patrimonio artistico del complesso, che finì dunque per disperdersi, ad eccezione di quello contenuto nella chiesa abbaziale, che diventa di proprietà parrocchiale, e dei preziosi manoscritti confluiti nella biblioteca di Mantova.
 

Pomponesco [ torna al menu ]

 
Stradine e canali, la riserva naturale della Garzaia, l’argine maestro, una piazza ed ecco Pomponesco  un borgo che si specchia nel Po, coi filari di alberi di fronte ai portici.
C’è chi dice che c’è solo la piazza: una piazza amata da grandi registi come Cesare Zavattini, Mario Soldati, Bernardo Bertolucci che ne hanno colto la suggestione scenica. Piazza XXIII Aprile è «gonzaghesca, simmetrica, teatrale» e riassume l’immaginario padano. Fu voluta dal marchese Giulio Cesare Gonzaga, uomo rinascimentale come il cugino Vespasiano signore di Sabbioneta, che cercò di costruire la sua “città ideale”: per questo nel 1579 Pomponesco diventa oggetto di un riordino urbanistico che ne cambia la fisionomia; il principe dimorò nel castello esagonale, intorno a cui si sviluppò l’architettura squadrata tipica dei borghi gonzagheschi; ma già nel 1593 la corte viene trasferita a Bozzolo avviando il rapido declino, accelerato dalla crisi della navigazione sul Po. Il castello però venne distrutto dai Francesi; resta la piazza, circondata per intero dai portici; un tempo abitati dai cortigiani, gli edifici sono del periodo 1590-1630 e molti conservano stanze con soffitti in legno, anche se gli affreschi son andati perduti. Le torri campanarie del palazzo comunale e della chiesa di Santa Felicita e dei 7 Martiri si fronteggiano, come in una gara, mentre il volume si restringe in una piazzetta che porta la prospettiva verso l’argine e il fiume, col suo porticciolo e un casotto dove i vecchi barcaioli si ritrovano a discutere: perciò è chiamato “Montecitorio”.
All’esterno del borgo le corti dimostrano l’attività agricola del territorio, come testimoniano i fienili, le aie e le cascine in abbandono che si trovano nelle campagne e ricordano la grande civiltà rurale ormai perduta.
 

Sabbioneta [ torna al menu ]

 
Le sue strade lastricate, le piazze accoglienti e le sontuose residenze testimoniano il genio creativo di Vespasiano Gonzaga Colonna, che ha trasformato Sabbioneta in un esempio perfetto di città ideale rinascimentale. La struttura urbana di Sabbioneta, a forma di stella a sei punte, è un esempio straordinario di pianificazione architettonica rinascimentale, progettata con una precisione geometrica e una bellezza estetica che la rendono unica nel suo genere.
Le strade di Sabbioneta sono disposte in un reticolo ortogonale, creando una griglia di strade larghe e diritte. Questa disposizione offre non solo un senso di ordine visivo, ma anche facilità di movimento attraverso la città. I principali edifici e le piazze sono posizionati strategicamente lungo questo reticolo, creando una struttura urbana armoniosa e funzionale. Le forme, le proporzioni, le misure rimandano a una bellezza segretamente alchemica (ritmata sui numeri 6 e 12, come rivelerebbero le mura esagonali o il significato cosmologico del sole allo zenit il 6 dicembre – giorno natale di Vespasiano – quando entra in palazzo Ducale).

Il cuore della città ospita la piazza principale e il maestoso Palazzo Ducale, che con i suoi cortili interni e le decorazioni eleganti, incarna il potere e la grandezza dell'epoca.
Un punto di grande rilievo è il Teatro all'Antica, un capolavoro dell'architettura teatrale rinascimentale tra i teatri più antichi d'Europa. Questo teatro è progettato con una cura meticolosa per l'acustica e offre un'esperienza teatrale intima e coinvolgente, di cui ancora oggi si può usufruire.
Oltre alle strade principali, Sabbioneta è circondata da una cinta muraria ben conservata, che contribuisce a preservare il suo aspetto storico e la sua atmosfera unica.
Sabbioneta è stata riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, e questo riconoscimento non sorprende dato il suo straordinario stato di conservazione e il suo impatto culturale.
Sabbioneta è, inoltre, comune certificato con la bandiera arancione del Touring Club Italiano, nonché uno dei Borghi più belli d’Italia.
 

Ciclovia Mantova-Peschiera [ torna al menu ]

L'area è l'ideale per gli amanti della bicicletta, infatti la rete delle piste ciclabili è molto estesa e adatta a ciclisti di ogni livello, dal principiante all'esperto. Di estrema bellezza dal punto di vista paesaggistico e culturale la ciclovia Mantova – Peschiera: un percorso cicloturistico di 42,5 km adatto anche a famiglie con bambini che segue il corso del fiume Mincio arrivando fino al Lago di Garda.

Il territorio è vario e spazia dalle colline moreniche, alla pianura terrazzata, dalla zona meandriforme a paleoalvei al complesso dei laghi di Mantova, con le eccezionali zone umide delle Valli del Mincio e i boschi planiziali del Bosco Fontana.


Canneto sull'Oglio [ torna al menu ]

 
Canneto sull'Oglio è il paese dei balocchi: qui si trova il noto Museo del Giocattolo dove sono esposti più di 1000 pezzi tra bambole, cavalli a dondolo, carretti, burattini di legno, automobiline di latta, giochi di costruzione e marionette.

 

Castellaro Lagusello [ torna al menu ]

 
I vigneti fanno da corona a Castellaro Lagusello, uno degli angoli più suggestivi del Mantovano, entrato nel club dei Borghi più belli d'Italia, circondato da una riserva naturale che è sito della rete europea Natura 2000. Piccolo borgo fortificato immerso in un'atmosfera virgiliana a cui si accede attraverso un'ampia porta dotata fino al Settecento di ponte levatoio, il castello del 1200, circondato anch'esso da splendide mura guarnite da merli, il Palazzo del marchese Tacoli e la parrocchiale dedicata a San Nicola. Un laghetto a forma di cuore, circondato da canneti, è l'icona della riserva naturale, scrigno di biodiversità di rilevante pregio. Qui si trova anche un sito archeologico Unesco. 
 

Cavriana [ torna al menu ]

 
Le origini di Cavriana risalgono al Neolitico, V millennio a.C. Nel sito archeologico di Bande, recentemente proclamato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, sono emerse numerose testimonianze di una civiltà palafitticola. Alle popolazioni galliche subentrarono i Romani, la cui presenza è testimoniata da ritrovamenti di tombe e di edifici con pavimenti a mosaico. E' di epoca romanica invece la suggestiva Pieve, eretta XI secolo tra le colline. 
All'interno del borgo fortificato e dominato dalla torre, in epoca rinascimentale soggiornò la corte gonzaghesca dei Marchesi di Mantova, che trascorreva i periodi estivi tra gli agi di una residenza signorile edificata dalle maestranze guidate. Del castello, distrutto dagli austriaci a metà del Settecento, sopravvivono solo la Torre Medievale e le mura che ne costituivano il sistema difensivo.
Una visita al Museo Archeologico dell'Alto Mantovano restituisce una ricca documentazione delle origini del territorio. 
Nel Comune di Cavriana si trova la Riserva naturale "Complesso morenico di Castellaro Lagusello",  entrata a far parte del Parco regionale del Mincio.

 

Solferino [ torna al menu ]

 
Nota per essere stata teatro della battaglia di Solferino e San Martino, il 24 giugno 1859, che vide Napoleone III sconfiggere gli austriaci. La battaglia fu una delle più sanguinose della storia europea, con oltre 40.000 morti e feriti. La battaglia fu di ispirazione per Jean Henri Dunant, un ginevrino presente sul posto, che nel 1863 fondò a Ginevra il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Fu dominata dai Gonzaga, dei quali rimane a testimonianza la Rocca (detta la "Spia d'Italia"), da cui si gode di un bellissimo panorama fino al lago di Garda.

 

Volta Mantovana [ torna al menu ]

 
Borgo vivo e dinamico sede di importanti manifestazioni a livello nazionale come la Mostra Nazionale dei “Vini Passiti e da Meditazione” e un’importante mostra-mercato dei prodotti enogastronomici delle Colline Moreniche. Il patrimonio storico-artistico annovera, tra le testimonianze di rilievo, i resti del castello, costituiti da due torri e dal muro di cinta. Al XVI secolo appartiene il palazzo Gonzaga. Per quanto riguarda l'architettura sacra, sono da segnalare: la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Maddalena e la parrocchiale di Cereta, in stile barocco, dedicata a San Nicola.
 

Porto Mantovano [ torna al menu ]

 
Piccolo comune situato sulla riva sinistra del Mincio. Di notevole interesse turistico sono alcune ville post rinascimentali tra cui la Favorita che si erge al margine sud-orientale di Porto: costruita da Nicolò Sebregondi fra il 1615 e il 1624, residenza di Ferdinando Gonzaga; oggi rimane solo un terzo dell'intero complesso. Altra importante villa rinascimentale è la Spinosa, una delle corti mantovane meglio conservate, con il palazzo padronale, la cappella e gli edifici di servizio. L'architettura sacra è composta essenzialmente dalle parrocchiali di Sant'Antonio di Padova e della Natività.
 

Borgo Virgilio [ torna al menu ]

 
Nato dalla fusione di due comuni Virgilio e Borgoforte. Il patrimonio storico-artistico annovera, tra le testimonianze di maggior rilievo: il palazzo dei Gonzaga, detto "La Virgiliana" e risalente al XIV secolo; la corte Valestra, in località Cappelletta, con parti del XVI secolo; la corte Vetriata, del XIX secolo. Dell'architettura sacra, degne di nota sono: la chiesa parrocchiale del XIX secolo, dedicata a San Celestino papa; la parrocchiale situata in località Cerese, dedicata alla Beata Vergine, in stile neoclassico, con il campanile risalente all'epoca di Matilde di Canossa (XI secolo).
 

Ponti sul Mincio [ torna al menu ]


Piccolo comune di origini medievali, adagiato ai piedi di un castello, storicamente inserito nel sistema dei fortilizi scaligeri. È un paesino dove il tempo sembra essersi fermato, o dove la pace e la bellezza dei posti, invitano il turista ad una sosta più attenta. Dell'antico castello del XII secolo sono ancora visibili torri e cinta merlata; poco lontano sorge la parrocchiale, intitolata in passato a San Leonzio e a San Giacomo da Ponte, oggi a Sant'Antonio Abate. La vicinanza al lago di Garda, inoltre, ha determinato la costruzione di splendide dimore, come villa Mazzetta e villa Garofalo.
 

Castiglione delle Stiviere [ torna al menu ]

 
Considerata la capitale dell’Alto Mantovano, Castiglione delle Stiviere è famosa per le sue chiese e i suoi monumenti tra cui spiccano il santuario di San Luigi, di epoca barocca, la cui costruzione fu voluta da Francesco Gonzaga, come ricordo del fratello; la chiesa del Rosario; il settecentesco duomo; palazzo Gonzaga, edificato nel XVII secolo; due pregevoli palazzi rinascimentali, il collegio delle Vergini, divenuto Museo Aloisiano, e quello dei Gesuiti. Una testimonianza dell'edilizia ottocentesca è data dal Teatro Sociale, inaugurato nel 1843, ma non ben conservato.
 

Monzambano [ torna al menu ]

 
Piccolo paese adagiato sulle colline moreniche che incoronano il lago di Garda e lambito dal fiume Mincio. Tra i monumenti, oltre al castello del XII secolo, oggetto di continue contese fra Verona, Milano e Mantova, e alle sue bellissime mura, vanno citate la parrocchiale di San Michele risalente al XVIII secolo e la seicentesca chiesa della Santissima Trinità ad Olfino.

Nel centro storico, dalla bella "piazzetta delle arti" un percorso a terrazza verdi si affaccia sulla valle e permette di ammirare il paesaggio disegnato dal Mincio che qui scorre parallelo al canale Virgilio. Questo e un altro bel camminamento in ciottoli costituisce il percorso turistico "Dal castello al fiume".

Le strade tra le colline portano al borgo di Olfino, che fu degli Olivetani (coltivatori dell'olivo). I pendii sono oggi zona di produzione di pregiati vini Doc.

 

Parco del Mincio [ torna al menu ]

Il Mincio nasce a Peschiera dal Lago di Garda e scorre rettilineo in territorio veronese per alcuni chilometri. Il fiume diventa mantovano (e quindi lombardo) in sponda destra a Ponti sul Mincio e a Monzambano. Tutta quest'area è compresa nell'anfiteatro morenico del Garda, con lievi colline ricoperte da vigneti e querceti. Poco oltre le Valli del Mincio e l'abitato di Grazie di Curtatone, il fiume si allarga sino a formare il primo dei tre laghi che abbracciano Mantova.
Il primo e il più ampio dei tre laghi è il Superiore. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura dei mesi estivi. Dai Laghi Superiore e di Mezzo si presenta allo sguardo il profilo della vasta reggia dei Gonzaga. Infine dal lago Inferiore è visibile l'ambiente umido della Vallazza. Sono possibili gite in motonave dagli attracchi di lungolago Mincio e Gonzaga. I protagonisti della vita animale nel territorio del Parco del Mincio sono sicuramente gli uccelli, che sono presenti con molte specie legate soprattutto all'ambiente acquatico e palustre. Insolita ma frequente in pianura la presenza della Cicogna bianca, dovuta all’attività di reintroduzione avviata dal Parco nel parco giardino Bertone. Notevole il sistema di chiuse e canali storici, e gli elementi architettonici ed artistici, tra cui il Santuario di S. Maria delle Grazie e numerose ville dei tempi dei Gonzaga come il complesso Gonzaga Guerrieri a Volta Mantovana.
 


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